Dettagli Recensione
Un Doerr meno coinvolgente
Leggere due libri dello stesso autore, pubblicati con quindici anni di differenza, non sempre è un bene. Ho “conosciuto” il premio Pulitzer del 2015 proprio con il romanzo che l’ha fatto vincere ovvero “Tutta la luce che non vediamo”, un libro che ho particolarmente apprezzato.
Ora invece mi trovo ad aver ultimato “Il collezionista di conchiglie”, una raccolta di racconti che risale al 2002. I racconti sono ben otto, chi più lungo chi meno. Lo stile dell’autore è sempre sublime, quello che non mi ha convinto sono le storie. Alcune mi sono arrivate, altre pur avendole finite da pochi giorni, trovo già difficoltà a ricordarle.
I temi sono molto vari, come anche i protagonisti. Quello che mi è rimasto particolarmente impresso è “Certi treni”. Ho apprezzato in alcuni le ambientazioni, in altri i personaggi e le tematiche, ma nell’insieme, anche dopo tutte queste cose, quello che mi porto dietro alla fine della lettura è veramente poco.
Per lo stile lo consiglierei, per il contenuto ci penserei.
Vi lascio con due piccole frasi:
“Cose che passi la vita a schivare, e ti ritrovi a cercarle”.
“Per ritrovare una cosa, disse, l’unico modo è perderla, prima”.
Buona lettura.
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Fede
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Elena