Dettagli Recensione
Sogni, passioni, segreti e desideri
Quando mi accingo a leggere una raccolta della Munro mi devo preparare psicologicamente e materialmente: prendo carta e penna e mentre scorro le pagine annoto qualche appunto. Già, perché se non mi scrivo qualcosa, rischio di arrivare a metà di un racconto con la sensazione di non aver capito nulla, o quasi. Seguire i personaggi e gli intrecci di questa autrice per me non è un'impresa facile: deviazioni, digressioni, ellissi e salti temporali mettono a dura prova la mia attenzione: eppure è proprio questo il motivo per cui mi piace il suo stile e resto sempre affascinata dalle sue opere. Ammiro inoltre la sua capacità di trasformare la quotidianità in qualcosa di straordinario: la Munro ci parla di fatti apparentemente banali, di incontri tra persone semplici, di oggetti di uso comune. Tutto ciò che scrive va colto però con il massimo scrupolo perché nelle sue pagine nulla può essere dato per scontato, anche un dettaglio può nascondere un segreto o essere il sentore di un dramma che sta al lettore intuire e comprendere. Altra incredibile abilità di questa autrice è la sua capacità introspettiva: scruta la mente dei suoi personaggi e ne descrive i pensieri in modo talmente profondo che alla fine del racconto si ha la sensazione di essere entrati a far parte di quelle vite.
Tutte le storie di questa raccolta mi hanno molto emozionata, ma soprattutto quelle che hanno come protagoniste delle madri: donne che lottano tra sensi di colpa e doveri imposti dalla società in cerca di un equilibrio tra realtà e desideri, tra ciò che la vita impone e ciò che invece vorrebbero avere.
Per dare un'idea dell'opera faccio un accenno ai racconti che più mi hanno colpita. "Il sogno di mia madre" è l'ultimo e dà il titolo all'intera raccolta: è forse il più leggero, quello in cui si respira un tono ironico. Voce narrante della storia è una bimba che, appena nata, con il suo pianto mette a dura prova i nervi di sua madre in un climax di eventi tragicomici che si risolveranno in un lieto fine.
"Una donna di cuore" è invece il primo lunghissimo racconto che narra di una infermiera domiciliare che assiste gli ultimi giorni di agonia di un'ammalata che, poco prima di spirare, confida alla protagonista un terribile segreto mettendola nella condizione di non sapere come agire: rivelare o serbare per sé una tale confessione?
"Le bambine restano" racconta invece di una giovane madre, attrice per diletto, che si invaghisce del regista dell'opera che interpreta fino al punto di abbandonare tutto pur di seguire i suoi sogni e la sua passione.
Infine "Prima che tutto cambi", il racconto che più mi ha coinvolta e commossa: è la storia di una ragazza che torna improvvisamente a casa, da suo padre, medico vedovo ormai anziano. Il racconto è costruito attraverso una serie di lettere che la protagonista indirizza ad un destinatario misterioso che poi si scoprirà essere il suo ex fidanzato. Il lettore, in un crescendo di tensione e curiosità intuisce, pagina dopo pagina, le vere ragioni che hanno spinto la ragazza a lasciare gli studi, a rinunciare alle nozze e a tornare da un padre che esercita la sua professione su misteriosi "casi speciali" alquanto inquietanti. Dalle missive, che si fanno via via più esplicite, il lettore verrà a conoscenza di dolorosi eventi, ma anche di gesti di sorprendente umanità. Non posso dire altro: leggetelo.
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Elena
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