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Vite come satelliti
Come le lune ruotano misteriosamente intorno ai loro pianeti, così le vite delle donne gravitano attorno agli affetti che determinano le traiettorie delle loro esistenze. Ne "Le lune di Giove" la Munro ci fa incontrare le protagoniste ad un bivio della loro esistenza, nel momento in cui prendono coscienza degli abbagli, dei fallimenti, delle insane relazioni con uomini prevaricanti ed insensibili ai quali hanno concesso troppo potere sulle loro vite. "C'è un limite alla quantità di sofferenze e di scombussolamento che si è disposti a sopportare in nome dell'amore, come c'è un limite al disordine che siamo disposti a ignorare in una casa. Non si può conoscere in anticipo, ma quando lo raggiungi, te ne ne accorgi" (p. 157). E quando una donna se ne accorge, scatta qualcosa e da quel momento la sua vita avrà il sapore dolce amaro della consapevolezza e del distacco. "Quando cominci veramente a lasciar perdere, succede così. Ti prende dentro una fitta di dolore segreta, inaspettata. E subito dopo un senso di leggerezza. Vale la pena rifletterci, sulla leggerezza" (p. 157).
In quasi tutti i racconti si respira un'aria di malinconica rassegnazione e aleggia l'ineluttabilità di un destino crudele. Emblematico a tal proposito "L'incidente", racconto nel quale due amanti vengono interrotti proprio nel momento in cui giunge la notizia che darà una svolta alle loro vite: la tragica morte del figlio di lui sara' l'occasione per legittimare la loro relazione.
Il racconto che ho preferito è stato l'ultimo, quello che dà il titolo alla raccolta. Parla di una donna che sta vivendo un momento di particolare crisi, come madre e come figlia. Suo padre deve infatti affrontare una delicata operazione al cuore dalla quale, molto probabilmente, non potrà risvegliarsi. Una delle sue figlie, la più amata ma anche la più ribelle, se n'è andata di casa e non ha mantenuto contatti stabili con la famiglia. A differenza della protagonista, sia il padre, sia la figlia sono figure forti che determinano in autonomia il loro destino. Il dialogo sul significato dei nomi dei satelliti di Giove è l'ultimo confronto che la protagonista ha con il padre prima del fatidico intervento. Il finale aperto lascia spazio alla speranza, alla possibilità di ritrovare la figlia e di rivedere il padre dopo l'operazione e fa chiudere il libro con un sospiro di sollievo.
Non è la prima opera della Munro che leggo e questa autrice di solito mi piace; "Le lune di Giove" però mi ha lasciata perplessa, con labili emozioni e poche pagine su cui avrei voluto ritornare. I racconti sono costruiti, come sempre, in modo impeccabile, i personaggi scandagliati nell'intimo, i luoghi descritti dettagliatamente; eppure l'ingranaggio della lettura gira a fatica, forse per un eccesso di virtuosismi, per un surplus, a mio parere, di elucubrazioni mentali. Consigliato comunque, perché la Munro, come tutti i grandi della letteratura, sa far emergere ciò che abbiamo dentro ma non riusciamo ad esprimere.
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Vedo però che la Munro non raccoglie in genere in Qlibri grandi consensi . Peccato! Trovo che sia una grande scrittrice ed ho tutti i suoi libri.