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Non siamo i nostri deficit
La malattia è la condizione umana per eccellenza: "gli animali si ammalano, ma solo l'uomo cade radicalmente in preda alla malattia" (p.11)
'L'uomo che scambio' sua moglie per un cappello' è uno dei tanti pazienti che hanno avuto la fortuna di essere conosciuti, curati e descritti dal dottor Oliver Sacks (1933-2015), neurologo e psichiatra inglese, accademico in diverse università americane, ma anche autore di numerosi bestsellers tra cui "Risvegli" da cui fu tratto un celebre film nel 1990. Il dottor Sacks, con con grande umanità e professionalità, ha saputo relazionarsi fino in fondo con i suoi pazienti, ha sempre voluto vedere la persona al di la' della patologia e i talenti oltre le mancanze. "I nostri test, i nostri approcci, le nostre valutazioni sono insufficienti. Ci rivelano solo i deficit, non le capacità, ci forniscono solo dati frammentari e schemi, mentre abbiamo bisogno di vedere una musica, un racconto, una serie di azioni vissute, un essere che si comporta spontaneamente nel suo modo naturale" (p. 240). Ogni persona, qualunque sia il disturbo che la affligge, può mettere in atto strategie per arrivare a compensare la sua disabilita', ma Sacks va oltre: ci dimostra come in ognuno di noi possa emergere un talento che che può farci sentire "speciali" nonostante la malattia. Anzi, in alcuni casi è proprio la patologia a consentire esperienze che in altro modo non si potrebbero sperimentare. Interessante a tal proposito il capitolo relativo alla sindrome di Tourette in cui si racconta di un uomo che preferiva non assumere farmaci nel weekend per poter essere pienamente se stesso, con i suoi tic, ma anche con uno straordinario e sfrenato talento musicale favorito proprio dalla sua sindrome.
La musica, il teatro, il canto, il disegno possono far emergere ciò che, in altre forme, alcune persone non riescono ad esprimere ed assumono quindi una valenza più che terapeutica. Rebecca, disabile mentale grave, si sente se stessa solo sul palcoscenico; José, incapace di esprimersi verbalmente, fa disegni più belli e più vivi dei soggetti originali e Martin che invece ama il canto, è trasfigurato dalla musica tanto che "tutto ciò che vi era in lui di patologico scompariva, lasciando solo concentrazione ed entusiasmo, integrità e salute" (p. 252).
Ho letto il saggio di Sacks con grande interesse, mi ha incuriosita sugli aspetti straordinari e misteriosi della psiche, ma soprattutto mi ha ricordato che non esistono "casi", ma solo e sempre persone e non esistono ostacoli che non possano essere superati se sappiamo vedere oltre la disabilita' e la malattia.
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Commenti
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Ho letto questo testo molti anni fa e l' ho trovato appassionante .
Davvero un bellissimo commento, oltre che un invito, per me, a scoprire questo autore.
Grazie, Manuela
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