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Son tutte belle le fiabe del mondo
Scende la sera buia sul rosso tramonto. Il bagliore infiammato, scoppiettante tra le pietre, si diffonde dal fuoco che proietta grandi orme nere tutto intorno. I bambini siedono sulla nuda terra battuta, mentre il cantastorie si appresta a narrare :
“Noi non vogliamo, non vogliamo affatto intendere, che quel che ci accingiamo a raccontare sia vero. “
Con la medesima frase inizia questa antologia di fiabe africane, scelte da Nelson Mandela tra le piu’ antiche tramandate nei secoli. Salvo qualche rara incursione malese, si tratta di storie provenienti da vari paesi africani : l’uccello magico di Tanzania; il leone, la lepre e la iena del Kenia; il serpente di Zululand; la mantide e la luna del Sudafrica e tante altre.
Molte di questi racconti sono di una semplicita’ disarmante, brevi e stringati. Altri invece si fanno piu’ strutturati, ma per apprezzare il volume nella sua interezza ho avuto bisogno di qualche notte di attesa. Trascorso il tempo necessario, ho rivalutato l’opera tornando sui miei passi, che rischiavano purtroppo di calpestarla. Le favole, in fondo, sono metafore che con la fantasia parlano al popolo inscenando panorami in cui la societa’, effettivamente, vive la sua normalita'.
Se le fiabe giapponesi sono intrise di una saggezza antica ed esotica tra vecchine, ciliegi e volpi magiche, se quelle arabe godono di mille tesori, spade ,predoni e geni nelle lampade e se le favole europee pullulano di fate, principesse, carrozze e fastosi palazzi ... Qui siamo in Africa.
E’ fondamentale iniziare la lettura scevri da precedenti esperienze letterarie, consapevoli che questo e’ un Paese diverso. E’ luogo di poveri villaggi indigeni e di stregoni , di savana, di animali selvatici e di una luna imponente all'orizzonte.
Solo così potremo apprezzare la bellezza della scrittura di un ennesimo, diverso folclore. Intenerirci di fronte a Cenerentola che si chiamera’ Natiki e si preparera’ al ballo spalmandosi il corpo di grasso, spazzolandosi i capelli con un rametto spinoso e allacciandosi al collo una collana di perline di uovo di struzzo. Sorriderle, mentre davanti a un grande falò, danzera' con il suo cacciatore che la rendera’ felice sognando di tanti figli e di ciotole piene di cibo.
Un’umanità senza fronzoli, pienamente calata in un orizzonte fiabesco condiviso con il regno della terra e della natura.
E allora bello, buona lettura.