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Edipo...da Sofocle a Dürrenmatt
"Mi sono sempre stupito e continuo a stupirmi immensamente che gli uomini siano tanto smaniosi di conoscere il futuro.
Sembra quasi che preferiscano l'infelicità alla felicità."
In questa frase è racchiuso tutto il senso di questo piccolissimo e irriverente racconto, che da un lato irride e dall'altro esalta i miti greci.
Qui la Pizia Pannychis, sacerdotessa di Apollo che si occupa degli oracoli di Delphi, è un'imbrogliona che usa tutta la sua fantasia per inventare le sue profezie.
È tutto una sorta di business...
Ma poco prima di morire tornano al suo cospetto tutte quelle figure coinvolte nella sua stravagante profezia fatta ad Edipo tanti anni prima: "ucciderai tuo padre e giacerai con tua madre".
Tutto ruota intorno al mito di Edipo, figura che cambia continuamente identità ad ogni nuova rivelazione.
In realtà per poter godere appieno della genialità di questo libro è necessario possedere delle solide conoscenze classiche...che io non ho...e quindi non aspettatevi da parte mia nessuna disamina in merito al mito di Sofocle.
Posso dirvi però che anche chi, come me, non possiede le giuste basi per "capire" fino in fondo tutto il sarcasmo e la voglia di dissacrare la mitologia di Dürrenmatt, potrà apprezzare questa storia intricatissima (e spassosa), che nasconde sotto una feroce ironia, una satira alla società contemporanea e all'utopica ricerca della "verità", unica e sola, dimenticando che non esiste...ma ce ne sono tante, tutte vere e plausibili agli occhi di chi le crea.
È stato il mio primo Dürrenmatt, ma sono convinta di non aver iniziato dal libro giusto, perché per quanto io lo abbia apprezzato, non rientra nella tipologia di lettura che amo.