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"Il Club dei Vedovi Neri"
Già il titolo basterebbe a stuzzicare ed intrigare il lettore,se poi si aggiunge il fatto che l'Autore non è propriamente un “giallista” di professione,la curiosità è quanto meno legittima e forse accompagnata anche da un leggero scetticismo. Si,perché,il suddetto Autore è una penna nota,non solo per gli amanti della fantascienza,ma anche per quei profani del genere,come me,che lo conoscono solo per cultura letteraria generale. Sto infatti parlando di Isaac Asimov,padre di romanzi come “Io,robot”,”Il secondo libro dei robot”,”Sogni di robot” e tanti altri. In questo caso però,la scienza,o meglio,la fantascienza,c'entrano poco;ciò in cui si cimenta il nostro caro Autore,sono dodici brevi racconti del mistero,nei quali il ruolo di novelli investigatori è svolto da un gruppo di amici,tutti professionisti rispettabili,che una sera al mese amano riunirsi per trascorrere un po' di tempo insieme,dilettandosi nel gioco del “chi ha fatto cosa,e perché?” unica regola:niente donne(da qui infatti il nome,tutto particolare,del Club).
La trama può sembrare banale,un qualcosa di già visto e rivisto,e forse in parte lo è,se non fosse per la piacevolezza della scrittura,per citare lo stesso Asimov “così amichevole e personale”,con quella velata nota di ironia,che non può non catturare il lettore.
I misteri che,pagina dopo pagina,tengono occupati i Vedovi e noi,che come loro tentiamo di risolvere,riguardano le questioni più disparate ed impensabili,anche se si nota una certa propensione nel privilegiare,forse per via del suo mestiere come Professore di Biochimica all'Università,tematiche scientifiche o comunque legate al mondo accademico/erudito. Nel complesso risultano talmente ben congegnati che mai nessuno tra i soci arriva ad una soluzione soddisfacente;la figura chiave infatti,che agisce come una sorta di deus ex-machina,è il ligio quanto impeccabile cameriere Henry,che,grazie al suo acume e alle preziose “cellule grigie”,per citare un famoso investigatore,(mi capiranno sicuramente i fan di Agatha Christie),risolve i casi,apparentemente inspiegabili,con una capacità ed una naturalezza,da far invidia ai migliori detective della storia(letteraria e non).
In conclusione posso dire di essere rimasta piacevolmente sorpresa e soddisfatta di questa lettura,che mi ha permesso di prendere confidenza e conoscere più “da vicino” un autore che per tanti anni ho sempre e solo associato alla fantascienza e tenuto a distanza,limitandomi a guardarlo e oltrepassarlo tutte le volte che in libreria l'occhio cadeva su di lui. Non posso che consigliare quindi la lettura di questa raccolta noir,con l'augurio che possa piacervi o quantomeno distrarvi per un po' dal mondo che ci circonda.
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Del resto anche i suoi romanzi di fantascienza, pietre miliare del genere, spesso avevano una vena "gialla" o, quantomeno intricata, da mistero che deve essere svelato.
In generale, comunque, anche se alcune sue storie risultano piuttosto lineari con trama non originalissima, sono sempre piacevoli da leggere per lo stile, scorrevole e accattivante.
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