Dettagli Recensione
Quando l'orrore è nella testa...
Piccolo libro formato da 4 raccontini: La lotteria, Lo sposo, Il colloquio e Il fantoccio.
Il racconto che dà il titolo al libro ti lascia veramente sgomenta...intuisci subito dove vuole arrivare, ma non ci vuoi credere, ti rifiuti di credere...anche perché i toni pacati e sereni, l'ambientazione bucolica e luminosa, e la naturalezza nella descrizione dei fatti, ti danno l'illusione che dietro tutto questo scenario non si possa celare un "male" così gratuito, feroce e, soprattutto, considerato addirittura "necessario".
Una sorta di rito pagano che terrorizza, ma a cui non si può rinunciare.
"Ghiacciata"...ecco come sono rimasta.
E se si pensa che il tutto si racchiude all'interno di appena 19 paginette, hai la misura di come quest'autrice riesca a generare un sottile e tagliente terrore, senza usare troppe parole e senza ricorrere a quelli che sono notoriamente i codici e i simboli del genere, niente fantasmi né surrealtà, niente mostri né sangue, ma rimanendo nel quotidiano, nei piccoli gesti...nell'agghiacciante cattiveria che si nasconde nell'animo umano, nella testa.
Gli altri tre racconti che compongono il libro, a mio avviso, hanno minore potenza incisiva de "La lotteria", li ho trovati anche un po' troppo aperti a possibili interpretazioni, ma comunque molto molto particolari.
Quello che mi colpisce (e che mi piace) di questi racconti è il realismo dei dettagli, quasi a voler dimostrare che la realtà (nella sua "normalità") può essere molto più spaventosa di qualsiasi fenomeno sopranaturale.
Un'autrice che già conoscevo (con "Abbiamo sempre vissuto nel castello") e che conferma la mia prima, positivissima, impressione.