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Lei lo tenne stretto a sé
L’abbraccio di David Grossman è una poesia narrata e illustrata, facilmente accessibile anche ai bambini.
Madre e figlio dialogano sull’unicità degli esseri viventi. Il figlio sembra sgomentato dall’idea che l’unicità porti come conseguenza la solitudine, in ciò quasi riecheggiando inconsciamente il sillogismo di Pasolini: “La mia indipendenza, che è la mia forza, implica la mia solitudine, che è la mia debolezza.”
Tra voli di cicogne e processioni di formiche, nel profumo dei campi, la mamma finalmente trova il sortilegio per rassicurare il suo figliolo (e tutti noi):
“Lei lo tenne stretto a sé. Sentiva il cuore di Ben che batteva. Anche Ben sentiva il cuore della mamma e l’abbracciò forte forte.
«Adesso non sono solo», pensò mentre l’abbracciava, «adesso non sono solo. Adesso non sono solo».
«Vedi», gli sussurrò mamma, «proprio per questo hanno inventato l’abbraccio»”
Giudizio finale: fiabesco, apologico, riconciliante.
Bruno Elpis