Dettagli Recensione
Affetti, passato e speranze.
Jonathan Coe e' autore conosciuto per testi di profonda indagine socio-politica, culturale, generazionale, dall' 'Inghilterra Tatcheriana all' inizio del nuovo millennio, si pensi alla " Banda dei brocchi " ed al successivo " Circolo chiuso ", cosi' come alla " Famiglia Winslow ", ascesa e decadenza di un impero economico in una saga famigliare espressione della corruzione capitalistica della modernita'.
Vi e' un altro filone di approfondimento nei suoi scritti, ed e' quella intricata, a tratti cupa, spesso irrisolta, indagine umana a tutto tondo. Si parla di psicologia, di esistenzialismo, di tragedia e commedia, di thriller e farsesco, di attenta analisi dell' umano, nel proprio disarmante mostrarsi, si pensi a " Donna per caso ", " L"amore non guasta ", " La casa del sonno ","La pioggia prima che cada ".
In " Disaccordi imperfetti " si raccolgono ed emergono tematiche intimiste, si riassumono i temi di una vita, la solitudine individuale, la casualita' degli accadimenti, una certa rassegnata certezza dell' imponderabile e dell' ineluttibilita' di un destino che poteva essere diverso.
Sono figure fragili, irrisolte, alla ricerca di un senso della vita che spesso non c'e', o e' solo sperato o sognato, si pensi ai primi racconti, " Nona e tredicesima ", " Versione originale ", "Leida", in cui emergono tematiche note e gia' trattate, giuochi di ruoli, realta', sogno, illusioni, delusioni , aspettative, desideri e passioni svanite in un soffio, il tutto intessuto da quel sottile confine tra sogno ( e sonno ) e realta', cosi' come ci si domanda quale destino si traccia e si compie per un individuo alla ricerca di se stesso, inserito nel mondo ma lontano da esso, in balia di una traccia misteriosa e di una idea di certezza che e' se' e non se', alla ricerca di un quid ( l' amore ) che basti.
La seconda parte dei racconti, da Unrest, segnano , come dice l' autore, l' idea di tracciare la storia di una immaginaria famiglia borghese delle Midlands nel corso del ventesimo secolo, con una forte componente autobiografica, i ricordi d' infanzia, con caratteri intimisti, delicati, sotto forma di diario, connessi al precedente " La pioggia prima che cada ", sviscerando tematiche ed affetti, l' amore per la contea inglese dello Shropshire, dove e' cresciuto, per il nonno, suo mentore, per Sherlock Holmes, per la musica ed il cinema, ma forse, come Coe stesso ci dice, " tutta la nostalgia e' un desiderio struggente di innocenza, tutto scivola via, .... sono andato in cerca di qualcosa di ancora piu' irraggiungibile, ho cercato di ricatturare il senso di meraviglia, di sicurezza, di felicita', e' quel giovane me stesso che ho cercato di riportare in vita. "
In conclusione, l' autore ci fa riflettere su un aspetto totalizzante: tutto e' cambiato o forse nulla, niente sara' piu' come prima, e' gia' stato e non tornera', il passato riemerge ingombrante, puo' essere chiarito ma resta immutabile, esiste il presente e soprattutto il futuro da cui ripartire....