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La profondita' della vita e del tempo
Sullo sfondo del lago Huron, in Ontario, tra lo scorrere degli anni ed il succedersi di stagioni dai colori cangianti, Alice Munro ritorna a casa e scrive nei primi anni "80 i dieci racconti di questa raccolta con protagonisti femminili ( in prevalenza) e maschili, madri, figli, amici, coppie, coppie scoppiate, tradimenti, sotterfugi, in un percorso diacronico prevalentemente duale che ricostruisce vite interrotte o sospese, rapporti problematici, relazioni sfumate o discutibili, immergendoci in stati d' animo apparentemente insondabili.
Ogni racconto e' un pezzo di un puzzle che, pur con trame e personaggi eterogenei, segue un filone ed un pathos comune, quell' indagine del profondo che, partendo da un rapporto di coppia o dal singolo individuo, esprime ed indaga animo, spiritualità', amore, relazioni.
Lo fa attraverso descrizioni minuziose, reali, pezzi di quotidianita', paesaggi mutevoli, oggetti, vecchi edifici, ricordi, tutti inseriti in quella giostra della memoria che vede i protagonisti ripercorrere strade abbandonate, smarrite, attraversare un tempo sospeso, alla ricerca di un passato nebuloso o diversamente indirizzato, o semplicemente imboccare vie traverse cercando di dimenticare dolorose presenze.
Alla fine i personaggi spesso guidano la propria vita verso l' indipendenza e la solitudine, affrancandosi da un reale che non sentono proprio, o, semplicemente, consapevoli di non appartenere a quella effimera apparenza, ma ad una sostanza ben diversa.
Ogni racconto profuma di intimità', ha un respiro totalizzante che rapisce il lettore in un' apnea del profondo, aprendolo ad innumerevoli sensazioni d' insieme, gioie, dolori, amori, morte, stupore, rabbia, tutte sfaccettature dell' umano sentire.
In questa odissea parallela tra personaggi e paesaggio canadese, il lago Huron ritorna sempre come elemento di fondo, collante e significante supremo, contemplato, amato, dai colori mutevoli, ora turchese, ora azzurro puro, ora verde, ora argentato.
Attorno a quelle rive ed a quei fondali, ruotano innumerevoli storie e figure che emergono da acque chete, scure e profonde, popolate da misteriose presenze.
I personaggi percorrono un viaggio interiore alla ricerca di un senso, di una parte di se', a volte lo trovano, altre no, sono piuttosto fatalisti, sognatori o semplicemente desiderano apportare dei cambiamenti alla propria vita, ma non sono mai quelli in cui realmente credono.
Ed allora ci narrano storie, vere o presunte, a questo proposito trovo magnifico il racconto "Arance e mele" in cui un' ossessione d' amore scatena un thriller psicologico su un presunto tradimento che rimane incompiuto o forse consumato, chi lo sa, e poco importa, se non il film immaginato dal protagonista ( " Murray vide se stesso armato di binocolo osservare un uomo armato di binocolo osservare una donna. La scena di un film. Un film comico ").
È' una lettura impegnativa, vista lo spessore dei temi trattati e le molteplici declinazioni narrative, oltre che la difficolta' nell' indagare l' essenza dei personaggi. A volte si rischia di perdersi ricercando connessioni e chiarimenti inesplorabili con possibile deragliamento.
La chiave sta nel goderci ogni particolare, racconto, pagina, frase, scavando nel profondo, spesso una rilettura e' fondamentale, per cogliere, oltre la trama, le innumerevoli presenze sommerse ed ingrigite sul fondale di quel lago e che, lentamente, riusciamo a riportare in superficie, assaporandone la grandezza ed il respiro d' insieme.
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