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Al fluire del tempo
"Il tempo, grande scultore" è una raccolta di scritti d'argomento vario, forma di saggistica con l'impronta d'autore, in cui il vasto sapere che Marguerite Yourcenar ha accumulato negli anni è, per così dire, rivestito dallo splendore della scrittura, tanto da destare nel lettore un godimento estetico non inferiore a quello che dona la fruizione dei capolavori letterari.
Per non disperdere l'analisi in tanti rivoli, scelgo di parlare del testo che dà il titolo al libro, non tacendo però che altri scritti contenuti nel volume sono altrettanto ammirevoli.
Non c'è alcuna statua dell'antichità nella condizione in cui i contemporanei la conobbero. Anche le sculture più ammirate hanno subito un processo d'invecchiamento e deterioramento a cui tutti andiamo incontro.
Attraverso gli agenti atmosferici, le varie peripezie a cui esse sono state sottoposte o le sferzate della Storia, il tempo, grande scultore, le ha significativamente modificate.
La nostra scrittrice ci conduce in questo mondo attraverso il quale la creatività del passato e il fluire del tempo ancora ci comunicano emozioni che solo l'arte produce.
Non pensiamo, però, all'azione del tempo esclusivamente in termine di deturpamento. Anzi, "talune di queste modificazioni sono sublimi" ; statue spezzate, dai cui frammenti nasce una forma diversa di bellezza, non immaginata dallo scultore che le ha prodotte : "un piede nudo che non si dimentica (...), una mano purissima, un ginocchio piegato in cui si raccoglie tutta la velocità della corsa" ; i leoni di Delos hanno perduto le loro sembianze feline, per assumere il candore dei fossili, "ossa al sole in riva al mare".
Alcune sculture pare che, proprio grazie alla mano invisibile del tempo, siano diventate emblemi di bellezza : "la Vittoria di Samotracia è diventata meno donna e più vento di mare e dell'aria".
"Certe opere minori (...), abbandonate ai piedi di un platano, sul bordo di una fontana, acquistano nel tempo la maestosità o il languore di un albero o di una pianta; quel fauno villoso è un tronco coperto di muschio; quella ninfa reclina somiglia al caprifoglio che l'abbraccia".
Con queste suggestioni non è difficile immaginare l'Autrice mentre vaga fra i ruderi e le meraviglie della Villa di Adriano, a Tivoli, traendo ispirazione per il suo celebre libro sull'Imperatore.
Indicazioni utili
saggistica letteraria
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