Dettagli Recensione
Divertissement
Un uomo racconta la sua ultima settimana lavorativa e la fine del suo amore rilasciando le sue impressioni tra le righe di un piccolo diario dei sette giorni che il passato remoto relega ad un tempo trascorso e indeterminato quanto il protagonista.
Veniamo a sapere che lui è un killer professionista e serio che porta a termine un lavoro di cui si narrano genesi, evoluzione ed epilogo , in un momento in cui la sua identità e il suo ruolo sono giunti all’apice della disgregazione essendo minati alla base da un rapporto con una giovane donna la quale ha deciso di lasciarlo durante uno dei suoi viaggi regalo organizzati dal killer per allontanarla mentre è impegnato in uno dei suoi lavori.
Scritto nel 1996, coevo a “Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare”, nella mia biblioteca emotiva accostabile solo a “Patagonia express”, altro suo scritto da me letto, oltre alla gabbianella e ai suoi recenti parenti stretti , questo testo si presenta spiazzante rispetto ad un sommario giudizio che così scarsa conoscenza dei suoi scritti o la biografia dell’autore mi suggerivano.
Il contenuto è lontano dalle tematiche ricorrenti nella sua produzione e ancor prima nella sua vita.
L’intreccio scarno e superficiale è subito, volutamente, prevedibile per cui è quasi ovvio considerare che non sia una prova di genere ( noir?) . Il tono è secco, la prosa veloce, la cronaca rocambolesca, i cliché presenti tutti, regna però un valore aggiunto tra le righe. Il plus è proprio la travolgente ironia che accompagna il narratore nella rappresentazione di se stesso, io sdoppiato che parla con la sua immagine riflessa allo specchio, mentre ripercorre le tappe di una storia di sesso che ha fatto di lui un uomo prima innamorato, in virtù di questo modificato nella sua intima essenza, e poi quasi imborghesito da una giovincella per ritrovarsi infine tradito e smarrito.
Leggerlo come divertissement letterario o, e qui gatta ci cova, come possibile episodio autobiografico ( naturalmente riconducibile solo all’esperienza amorosa) mascherato da parodia di un genere.
Non leggerlo affatto se non si ha interesse verso l’autore e la conoscenza di tutta la sua produzione o se non si è spinti da altre motivazioni.
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