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La passione di Mendel
“Mendel dei libri” appartiene al genere letterario della novella, tra i prediletti di Stefan Zweig.
Scritta nel 1929, racchiude in una manciata di pagine una storia intensa, la storia di un uomo.
Chi è il tenebroso e bizzarro signor Mendel, che ogni giorno stende le sue scartoffie su un tavolino del Caffè Gluck nel cuore di Vienna?
Chi è quest' uomo che tra il vocio degli avventori del bar, gli aromi fragranti del caffè caldo, lo scoppiettio della stufa di ghisa continua imperterrito a sfogliare le sue carte, carte che parlano solo di libri, titoli, date di pubblicazione, edizioni?
La vita del protagonista non può essere scissa dal periodo storico, tanto che sarà proprio la Storia ad investire il placido e innocuo uomo, graffiandolo con gli artigli della discriminazione, della violenza e della segregazione.
Una storia in cui si percepisce l'intento di denuncia di Zweig, lui stesso costretto ad abbandonare la sua città natale per sfuggire all'atrocità delle persecuzioni.
La vita e la caduta del signor Mendel così cariche di pathos e di dolore, danno un volto ad una delle ferite più profonde della Storia.
La penna di Zweig è come sempre rigogliosa ed abbondante, ribolle di aggettivi, abbraccia stati d'animo e riflessioni. É un linguaggio elegante quello dello scrittore viennese, che sembra mantenere decoro e compostezza in ogni situazione narrata, anche sulle tematiche più calde e dolorose, senza ammiccare a toni di arrendevolezza e commiserazione.
Una lettura estremamente veloce sotto il profilo temporale, ma pregna di contenuto, di immagini, di valori, di umanità.
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Questa è la prima novella che leggo dell'autore, in quanto finora ho letto prevalentemente i suoi saggi biografici
Dell'autore sto leggendo un saggio biografico, ma lo preferisco quando è 'autobiografico' , come nel libro ''Il mondo di ieri''.
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