Dettagli Recensione
Una passione travolgente
Chi è Jakob Mendel? “è uno che sa tutto e ti procura tutto, l’uomo più in gamba di Vienna, un originale, un preistorico biblio – sauro di una razza ormai in via d’estinzione”. Una definizione che calza a pennello.
Un bibliomane antiquato, un rivenditore di libri squattrinato con una memoria eccezionale e una capacità di concentrazione unica, un amante insaziabile dei libri, più precisamente dei cataloghi, a lui non interessa tanto il contenuto narrativo, bensì l’aspetto esteriore, il frontespizio, l’edizione, il titolo e il costo (“Poter tenere fra le mani un libro prezioso significava infatti quel che per altri è l’incontro con una donna. Quei momenti erano le sue notti d’amore platonico”).
Opera e vive in un caffè di Vienna, lì cercatori di volumi e bisognosi di consigli, pellegrinano certi di trovare risposte soddisfacenti e Mendel dei libri non delude mai, basta un attimo di riflessione ed eccolo pronto a sciorinare il suo sapere.
Questa passione annulla il mondo che lo circonda. Gli occhi si posano beati sulle pagine e lì si perdono nella pace dei sensi. Fuori però scoppia la prima guerra mondiale. Il galiziano Mendel, eccentrico scrittore di cartoline viaggianti per l’Europa, infastidisce le severe autorità in guerra proprio contro i Paesi da lui contattati, un centro di detenzione apre a lui le porte. Solo importanti conoscenze e un passaparola amichevole riescono a tirarlo fuori. Ma gli occhi non si abbeverano più alla fonte del sapere, la mente è fallata, l’animo turbato, il Mendel dei libri è morto tra stenti e patimenti.
La premessa iniziale inquadra il racconto come una dichiarazione di amore e appartenenza all’ebraismo. Io non vi ho letto questo, o comunque l’ho percepito in modo superficiale. Il testo è una confessione d’amore per i libri. Un uomo seduto ad un bar che nulla sa di ciò che lo circonda, è talmente immerso nella lettura che no si accorge di nulla, resta sé stesso anche se il resto del mondo non lo è più. Davanti alle autorità con ingenuità disarmante comunica le sue origini, motivo della detenzione. Non viene poi approfondito il discorso etnico, storico, bellico o politico. Si capisce la situazione ed il contesto perché l’autore vi accenna, ma la narrazione non si fonda, secondo me, su quelle basi.
Da profana quale sono posso solo dire che questa novella è una piccola meraviglia, una penna sapiente e colta, un lessico ricercato, ma non pomposo o incomprensibile, le pagine trasudano cultura.
Concludendo, imperdibile per gli amanti dei libri.
“I libri si fanno solo per legarsi agli uomini al di là del nostro breve respiro e difendersi così dall’inesorabile avversario di ogni vita: la caducità e l’oblio”.
Indicazioni utili
Commenti
4 risultati - visualizzati 1 - 4 |
Ordina
|
ad inizio anno ho letto tanto di Zweig, questo volume è già pronto nella mia libreria....
Bellissimo il tuo commento.
4 risultati - visualizzati 1 - 4 |
Questo libro del grande autore mi mancava. Ora so che c'è. Grazie.