Dettagli Recensione
Io invece non capisco
Shaul ama Elisheva, la ama da venticinque anni di un amore intenso, viscerale. Talmente compatto e imprescindibile che anche quando il tradimento si insinua nella loro vita esso diventa un'insana quotidianita' dei ruoli e dei sensi.
Quella di Elisheva che non rinuncia all'ipotetica ora di nuoto ogni giorno appagando l'appassionato Paul per sessanta minuti o poco piu', dopo le ventitre ore di limbo in cui Paul ormai da dieci anni si crogiola nell'attesa. Quella di Shaul, del marito che sa tutto e soffre in silenzio, che quando lei rientra le si aggrappa sfiorandole i capelli che odorano di cloro.
Kobi e' un adolescente introverso, orfano di madre, senza amici. Nili maestra di yoga lo accetta come studente, supporto in un percorso evolutivo che lo dovrebbe aiutare a raggiungere la maturita'. Una figlia scrive.
Il libro e' diviso in due storie indipendenti, la gelosia il tema del primo racconto FOLLIA mentre nel secondo COL CORPO CAPISCO il ricongiungimento tra una madre morente e la figlia attraverso i ricordi di un intenso rapporto che la mamma visse con un giovane pupillo.
Lo stile e' incredibilmente lento, la noia mi ha ingoiata dalla prima all'ultima pagina e non saprei dire quale dei due scritti sia peggio, non conoscendo il peggio di peggio. La scintilla di base da cui costruire le vicende poteva essere buona in particolare nel primo racconto, dove va il merito all'autore di intavolare una storia intrisa di dubbio, di chiaroscuro. Ma gli elementi trattati mi sono parsi scarni e ho avvertito la narrazione brancolare nel nulla, in un risultato decisamente acquoso .
Libro in linea di massima ben recensito altrove, di Grossman ho letto altro con piacere ma per questo titolo lascio capire a chi capisce. Io proprio, col corpo e con la mente, ho capito nulla.
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A me per esempio Qualcuno con cui correre era piaciuto. Ma questo e' stato un cilicio, pesantissimo.
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Ben calibrato commento.
Dell'autore ho letto soltanto "Qualcuno con cui correre" che mi ha dissuaso ad affrontare altri suoi libri.
Ciò che non riesco a capire è perché i critici lo trattino come un grande scrittore. E' perché ormai scrivono così di molti (troppi!) ?