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Gli scheletri del re
Dopo "A volte ritornano" un'altra antologia di brevi storie per il Re del brivido. Diciannove racconti, due poesie e un "lungo" che, secondo il mio gusto personale, è il fiore all'occhiello del tomo.
Sto parlando de "La Nebbia", in cui una piccola cittadina a seguito di un temporale viene ricoperta da una coltre impenetrabile, non è un fenomeno naturale, all'interno di essa si nascondono infatti creature ataviche affamate di carne umana. Ne è stato tratto anche un bel film dal finale leggermente modificato, reso ancora più crudele.
King dà spazio a multiformi paure, da quelle più classiche a quelle più stravaganti. L'incedere narrativo e le creazioni spaventose sono quelle dei tempi d'oro, i racconti sono stati elaborati nell'arco di ben diciassette anni, ovvero nel periodo più fertile in cui l'autore sfornava i suoi romanzi più celebri e amati.
I segmenti spaziano furiosamente tra i generi attenendosi su un livello qualitativo generalmente notevole. Sul fronte classico impossibile non citare "La scimmia", dove un innocuo giocattolo lancia il suo influsso mortale su svariate persone, o ancora "La zattera" (anche questo traslato su pellicola, è un mediometraggio inserito in "Creepshow") in cui una macchia senziente di inquinamento fagocita i bagnanti di un placido lago.
Non solo il soprannaturale, c'è anche la violenza quotidiana riscontrabile nella follia omicida di "Caino scatenato" o "Marcia nuziale" (questo per la verità tra i meno riusciti), non mancano i serial killer con il protagonista di "Consegne mattutine-Lattaio nr.1" piuttosto sui generis.
Abbonda la fantascienza: l'eccessiva curiosità di un bambino fa da perno a "Il viaggio", altrettanto crudele è "Sabbiature", mentre ne "Il word processor degli dei" ci si sollazza con le nuove tecnologie addizionate a poteri celesti.
Lo scrittore del Maine torna malinconico riflettendo sulle varie stagioni della vita, ci sono le paure infantili de "La nonna" e l'avvicinarsi della fine ne "Il braccio", sposa il surreale nel poco riuscito "Tigri!", affronta il cannibalismo (autoinferto) in uno degli episodi più sconvolgenti e da me preferiti, ovvero "L'arte di sopravvivere".
"La scorciatoia della signora Todd" e "Il camion dello zio Otto" denotano felicemente la passione per dimensioni parallele e realtà intersecate alla nostra.
Ovviamente ci sono racconti abbastanza scontati o o insipidi, "Nona" o "L' immagine della falciatrice" ne sono un esempio lampante; comunque sia è un King che non sbraca nel prolisso e azzecca i finali (com'è noto un po' il suo tendine d'Achille), per un libro pregevole che potrebbe regalarvi qualche incubo notturno.
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