Dettagli Recensione
Arpilleras
Di solito non amo molto il genere dei racconti, perché li trovo dei mordi e fuggi, li sento sfuggenti, però ho apprezzato davvero questo libro che è come una coperta patchwork (che in America Latina si chiamerebbe arpilleras) di storie tutte raccontate dal punto di vista femminile. E non solo di donne, dato che uno di questi racconti ha come protagonista un paio di gatti ed uno un cane. Rigorosamente femmine, ovviamente. Le storie sono tanti affreschi sui mondi interiori femminili, fragili e forti, alle prese con la solitudine e con il timore dell’abbandono. Storie di donne che, in modi diversi, cercano di riappropriarsi della propria esistenza, ognuna alle prese con i propri drammi personali e familiari. Storie che dimostrano una grande capacità dell’autrice di penetrare nell’animo e nella psicologia femminile. Purtroppo i racconti di per sé non permettono di apprezzare lo stile dell’autrice, perché sono brevi, sono frammenti. Ma è il loro insieme che colpisce, anche perché profuma di America Latina, con tutto il fascino che trasmette questa terra.