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L'uomo tra bene e male, razionalità e violenza
In questo breve romanzo (250 pagine) Golding esplica la sua celebre frase "L'uomo produce il male come le api producono il miele".
Lo fa utilizzando quelle che possono sembrare le creature più innocenti che esistono, i bambini.
Sopravvissuti ad un incidente aereo, un gruppo di ragazzi si ritrova a vivere una vita disagiata su un isola deserta. Subito tra loro si elegge un capo, Ralph, un ragazzo democratico e saggio, che per il bene della comunità decide di accendere un fuoco sulla cima della montagna per creare una sorta di segnali di fumo ed essere salvati dalle navi che transitano vicino all'isola. Jack, un ragazzo che nel romanzo rappresenta l'antagonista principale, aggressivo e impulsivo, forma un gruppo di cacciatori che sempre più assetati di sangue passano le giornate a soddisfare la loro voglia di carne e sangue, stanando e uccidendo i maiali nella foresta.
Una bestia misteriosa accenderà il terrore nei ragazzi e i cacciatori gli lasciano come tributo un macabro totem, una lancia con immolata una testa di maiale, che riempita di mosche prenderà il nome di "signore delle mosche". Non pochi contrasti saranno costretti a superare i ragazzi finché Jack decide di distaccarsi dal gruppo e formare un gruppo a se, e il suo carattere aggressivo degenera compiendo atti molto violenti nei confronti degli altri compagni...
Perché un gruppo di bambini ? Golding vuole dimostrare che anche le figure più innocenti nascondo le debolezze e i contrasti degli esseri umani adulti, la violenza innata degli uomini, il predominio degli istinti più animaleschi si manifestano puntualmente quando i ragazzi iniziano ad avere piena autonomia e libertà. Netto è il contrasto quindi tra bene e male, anche una paradisiaca isola tropicale nel bel mezzo del pacifico diventa, grazie al male prodotto dall'uomo, un inferno di angoscia e desolazione, ne viene fuori una visione assolutamente pessimistica dell'indole umana, capace di provocare tanta angoscia nel lettore.
Leggere questo libro è come trovarsi davanti ad uno specchio dannato, che riflette le cose più torbide dell'animo umano, che con la nostra società civile abbiamo dimenticato di avere ma che sono e saranno inevitabilmente dentro di noi.