Dettagli Recensione
Il signore delle mosche di William Golding
E' la storia di alcuni ragazzi inglesi sopravvissuti ad un disastro aereo ( tema della caduta). Sono tutti di buona famiglia borghese e, una volta raggiunta un'isola deserta, devono auto-organizzarsi e governarsi, senza alcun controllo adulto. All'inizio tutto sembra procedere bene, poi pian piano tutto si sgretola ed iniziano a comparire i primi comportamenti anti-sociali e vengono in luce gli aspetti "bestiali" della natura umana. In questo libro c'è un focus sulla malvagità della condizione umana e la regressione della stessa verso la barbarie. Per questo il romanzo può sembrare una apologia del male. Qui i ragazzini non sono corrotti dalla società ( come invece sosteneva Rousseau), ma hanno dentro di sè il seme del male, che li spinge alla guerra e alla sopprafazione. Scritto dopo la seconda guerra mondiale, forse l'autore vuole condannare la società che ha permesso l'Olocausto e lo sterminio degli ebrei. C'è il concetto dell'"Homo homini lupus" di Plauto, ripreso in seguito da Hobbes, per il quale lo stato di natura è una guerra di ogni uomo contro tutti gli altri.
E' un romanzo pessimista e abbastanza angosciante, ma assolutamente a leggere.
Mi chiedo perchè i bambini naufraghi fossero tutti maschi. Forse la presenza del sesso femminile avrebbe migliorato la situazione sull'isola, non permettendo che degenerasse e mantenendola pacifica? Meditate gente, meditate....