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Notte fantastica
 
Notte fantastica 2013-12-16 10:03:12 Carlo Turco
Voto medio 
 
1.8
Stile 
 
2.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
1.0
Carlo Turco Opinione inserita da Carlo Turco    16 Dicembre, 2013
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Una scrittura debordante

Vengono qui racccolti quattro racconti di Stefan Zweig, autore di di primo piano della cultura mitteleuropea e narratore assai stimato ed ammirato (anche se non da parte di alcuni suoi contemporanei, come Schnitzler e Mann). “La donna e il paesaggio” narra dell’ addensarsi di un temporale che dovrebbe rompere un’insopportabile afa estiva, e del concomitante, quasi speculare irrompere, nel protagonista, della passione dei sensi per una adolescente incontrata casualmente. “Notte fantastica”, che dà il nome alla raccolta, si focalizza sull’esperienza di un giovane che riesce a scuotersi dall’apatia in cui l’hanno precipitato gli agi di una inattesa eredità capace di soddisfarne ogni desiderio, grazie ad un evento in cui si scopre capace di un’azione indegna che avrebbe pensato del tutto incompatibile con l’idea e la stima di sé. “Il vicolo al chiaro di luna” racconta dell’amore delirante di un uomo per una prostituta dalla quale viene respinto e sbeffeggiato. “Leporella”, infine, è la storia dei cambiamenti imprevedibili e degli eventi drammatici cui conduce la stolida, esclusiva dedizione di una serva ad un giovane padrone gaudente ed irriconoscente.
I racconti, piuttosto che sulla trama, focalizzano l’attenzione sulla percezione, i sentimenti, le sensazioni , le reazioni interiori dei protagonisti, il loro nascere ed evolversi, e la loro incidenza, in relazione a situazioni ed eventi esterni. E certamente l’inventiva e le capacità analitiche dello scrittore, la sua conoscenza dell’animo umano, la competenza nella scrittura, sono chiaramente evidenziate da questa selezione. Devo però ammettere francamente di non riuscire assolutamente a condividere, e nemmeno a comprendere, il pressoché unanime entusiasmo di lettori e recensori per questi racconti, che nel risvolto di copertina vengono definiti “superbi”.
Sulle prime queste storie sono senz’altro riuscite a suscitare il mio interesse e le mie aspettative di lettore, offrendomi anche il piacere di una scrittura raffinata e suggestiva. Procedendo nella lettura, tuttavia, ho avuto la sensazione assai netta che, quasi in tutte, le promesse degli esordi finissero per essere mancate e deluse, condotte al naufragio degli eccessi di una scrittura caratterizzata da un profluvio di aggettivi, spesso sinonimici, dal moltiplicarsi di similitudini ed immagini metaforiche, dall’insistenza con cui eventi o ambientazioni sono caricati di contenuti emblematici o simbolici. Tutto ciò alla fine si risolve in una ripetitività e sovrabbondanza gratuite, talora ossessive, secondo un ritmo che finisce per apparire prevedibile. Mi è sembrato come se la voce narrante – soprattutto nel caso dell’io protagonista, nei primi due racconti, o dell’io testimone nel terzo - voglia strafare nelle descrizioni di stati d’animo, ambienti ed eventi, non so se per una propria indecisione nell’operare una necessaria selezione in seno ad un ricco repertorio di capacità espressive, oppure nel convincimento di riuscire a conquistare il lettore sommergendolo nel bello scrivere. Descrizioni, immagini ed espressioni, singolarmente prese, risulterebbero senz’altro efficaci, originali, suggestive: ma prese nel loro insieme e nel loro accumularsi, man mano che si va avanti, conducono al lievitare di una ridondanza che a tratti appare persino sfociare in una involontaria auto-parodia. Con il che la sospensione volontaria dell’incredulità si perde irrimediabilmente e, con essa, ogni senso di coinvolgimento ed empatia.
Non credo sia un caso che in effetti il mio maggiore apprezzamento - a differenza di quello che mi sembra essere nella generalità dei commenti - vada all’ultimo dei racconti, “Leporella”: l’unico svolto da un narratore esterno, in terza persona - anziché in prima persona dall’io narrante, protagonista o testimone, come nei primi tre - e forse proprio per questo meno soggetto agli eccessi in quelli avvertiti

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Soltanto a titolo informativo per chi vuole documentarsi su letteratura mitteleruopea
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Commenti

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Ho letto con molto interesse la tua opinione, Carlo,veramente dettagliata su contenuto e stile.
In questo periodo sto leggendo alcune opere di questo autore; precisamente sto leggendo i lavori di stampo prettamente saggistico, poi passerò alla narrativa...di cui ancora non conosco nulla
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