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Racconti di donne...nel Sudtirolo
Il libro “La scuola delle catacombe”, è una raccolta di 8 racconti. Storie di donne, di vita, di esistenze non facili, di soprusi e dolore, come accadeva spesso negli anni tra le due guerre mondiali o nell'immediato dopoguerra
In estate troveremo l'anziana nonnina “Tresl”, seduta ad aspettare (chissà cosa) in un cadente maso di montagna. Rugosa all'inverosimile e con le spalle incurvate, calzando le caratteristiche “Potschn” (pantofole) di feltro, avrà per noi una storia triste, quella di una servetta presa a servizio presso un contadino e delle angherie e delle violenze subite da essa.
Il beffardo racconto “il testamento” invece ironizza su un figlio di un ricco albergatore che avrà non poche sorprese dal notaio, presso il quale è stato chiamato per la lettura appunto del testamento. Per chi ama il dialetto sudtirolese sono inserite delle gustose e divertenti frasi in tedesco (ben tradotte) da parte del figlio nonché erede.
“La vita nuda e cruda” ci porterà nuovamente in un maso in alta montagna in cui conosceremo, Johanna e il marito Sepp, della sofferenza non tanto per una vita semplice e solitaria, quanto per il dover vivere accanto a un uomo rude e non incline a slanci passionali.
L'ultimo racconto, che presta il titolo al libro, è scritto in forma particolare. L'autrice del libro propone il testo sotto forma di corrispondenza epistolare alla madre da parte di una giovanissima insegnante italiana appena inviata nel Sudtirolo ai tempi del fascismo. E' uno dei racconti più belli e parlerà della scuola delle catacombe, del dramma delle opzioni in un periodo alquanto buio per l'Alto Adige.
Sono storie amare, che fanno riflettere e sperare che appartengano a tempi ormai lontani, tempi in cui le figure maschili non facevano sicuramente una gran bella figura.
“Qui l'estate è breve. E anche l'autunno. Solo l'inverno mette radici.”
Interessante infine il nome dell'editore apposto sul libro e cioè “Verlag ohne Geld” (tradotto: editore senza soldi). In quanto non avendo trovato alcun editore disposto alla pubblicazione, ha provveduto a ciò il marito dell'autrice creando una propria casa editrice, con un nome alquanto ironico.
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Commenti
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Niente di più vero!!
Pia
Tu, Robbie, dimostri grande sensibilità nell'essere così attento anche a queste realtà, che spesso portano una ventata di novità, come tu ben segnali. :-)
Ciao,
Bruno
:)))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))))
sempre attento a queste news editoriali poco diffuse e reclamizzate!
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