Dettagli Recensione
Questione di feeling
Ho chiuso da poco le pagine di questo romanzo, purtroppo come da titolo, non sono riuscito ad entrate in sintonia con lo scrittore, non solo per i temi, ma per il modo in cui li ha espressi.
In alcuni istanti mi è addirittura sembrato di leggere "la fattoria degli animali" di Orwell, ma rimane una sensazione.
Certo, Golding tratta dei temi sociologici importanti dimostrando, con fantasia, quanto l'uomo sia a livello di coscienza comune socialmente poco evoluto, ma anzi, quanto mai legato ad un retaggio remoto fatto d’istinti,più di quanto si possa immaginare. Si potrebbe dire che ci riporta al eterno scontro tra Atene e Sparta: la saggezza e l’equilibrio della prima, la forza e la brutalità della seconda.( ma lo scopo finale è sempre quello: la sopravvivenza)
E su questo, nulla da eccepire!
Ma ai miei occhi, è una visione molto pessimistica e distorta, in quanto, questa involuzione sociologica mi sembra che tenda ad escludere che un giorno, ricominciando daccapo, l'essere umano non possa tornare a concepire una coscienza civile. (cosa di cui tutto sommato a dimostrato di esserne in grado) emergendo così nuovamente da un periodo oscuro, dando vita ad un nuovo Umanesimo illuminato. Purtroppo è esclusa la presenza del gentil sesso, che avrebbe,secondo me, inciso in modo importante sul evolversi dei fatti. L’ assenza giustifica in parte, ai miei occhi, l’evolversi della trama e il tema nel modo trattato. In questo modo Golding si semplifica la vita, ma ripeto, distorce una costante sottraendo un numero di variabili infinito. Comunque non voglio dilungarmi nel analizzare il testo in questa sede, primo perche non sono all’altezza, in quanto altri più illuminati di me hanno consacrato a capolavoro questo titolo, e in secondo perche diventerei prolisso e non ritengo sia questo il luogo per esserlo… Quindi, passerò direttamente allo stile.
Ho trovato il modo di scrivere di Golding secco e sterile,desueto e contorto, mi ha privato di ogni emozione, non ha saputo trasportarmi, nemmeno nelle scene più concitate.
Ho faticato a terminarlo, mi è venuta a mancare il fattore empatico con tutti i protagonisti, e l’ambientazione l’ho ritenuta banale.
Mi spiace se ho provocato sgomento in qualche estimatore, però ritengo che sul genere siano stati scritti testi molto più intensi e affascinanti.
Da evitare !
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Commenti
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Fai bene a dissociarti sul "da evitare", ma per coerenza non me la sono sentita di consigliarlo.
Inizialmente mi sono detto "Purtroppo lo stile è uno stile anni '60" ma poi, pensandoci bene, e rileggendo autori anche precedenti all'epoca, mi sono detto:" qui non conta il periodo storico in cui è stato scritto, qua è questione di stile personale"
condivido pienamente ciò che scrivi, soprattutto in merito allo stile alquanto ostico e contorto....
fa sempre piacere ricevere dei complimenti, in particolare quando il punto di vista si discosta dall'opinione comune :)
A Golding di questo dobbiamo dargliene atto.
Credo sia uno dei principali motivi per il quale abbia conseguito il Nobel !
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Non lo avevo ancora recensito, ma a questo punto sottoscrivo la tua recensione...magari senza ritenerlo proprio "da evitare".