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Il talento, poveretto
Erezioni, eiaculazioni, esibizioni, recita timidamente il sottotitolo in italiano.
Io aggiungerei evacuazioni, visto che l'autore di questi racconti sente spesso la necessità di metterci al corrente del suo transito intestinale (per la cronaca, la corriera gli causa costipazione, ma niente paura, poi si rifà alla grande).
Il problema è che quello che a tutta prima strappa un sorriso alla lunga stanca, considerando che per buona parte del libro il vecchio Buk se ne sta sbronzo e con le brache calate, dandoci dentro col sesso o col cesso (quando ne trova uno non intasato).
A quanto pare lo scrittore non può fare a meno di impastare letteratura ed escrementi, aggiungendoci tutti gli umori corporei possibili ed immaginabili.
Eppure lo stile non è male, e il talento, poveretto, di tanto in tanto fa capolino con qualche uscita brillante o qualche pagina azzeccata. In compenso occorre sorbirsi la lettura di un discreto numero di depravazioni, e resta pure un po' di spazio per la noia.
C'è qualcos'altro da scoprire dell'arte di Bukowski? Può darsi, ma io ne ho già avuto abbastanza.
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Complimenti.
Gineisa
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