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Grazie Hank!
Un piacere liquido, dissetante, rinvigorente: la scrittura di Hank (il nome che si scelse da solo) Bukowsky.
Da un po' di tempo non avevo più voglia di leggere: strano, stranissimo per chi, come me, ha bisogno di respirare parole.
Diverse decine di libri nuovi, acquistati con piacere e desiderio, mi guardavano dalle ante della libreria. Vi posavo uno sguardo distratto e passavo ad altre occupazioni. Ma la lettura, quando è un'abitudine di vita, è difficile da dimenticare: un piacere sottile, un'evasione ricca di stimoli anche quando il libro non è proprio dei migliori.
E così il disagio cresceva. Alla fine ho rimediato riprendendo fra le mani uno degli autori che amo di più: il vecchio, disilluso, ironico, dissacrante Charles Bukowski.
Hank è così vitale, così emozionante nella sua profonda incapacità di sottostare alle regole della civile convivenza, è così incredibilmente “vivo” anche se costantemente avvolto dai fumi dell'alcool, incapace di mantenersi un lavoro dignitoso, sempre in bilico fra l'estasi alcoolica ed il pensiero filosofico, ruvido e tenero allo stesso tempo, provocatoriamente derisorio nei confronti del proprio (enorme) talento.
Hank dà voce ai derelitti fra i quali si nasconde, facendosi portavoce di un profondo disagio sociale, dona loro la dignità del pensiero anche quando dipinge gli altri e se stesso fra fiotti di vomito in ambienti moralmente putrefatti.
Hank è un poeta (le sue poesie sono splendide, a mio avviso superiori ai testi in prosa) ed ogni racconto che compone quest’opera lo dimostra.
A chi non ha ancora assaggiato i manicaretti che Bukowski sa preparare con la sua vecchia macchina per scrivere, suggerisco di cominciare da questo titolo. A chi invece l'ha già gustato, forse queste poche righe potrebbero far tornare l'appetito...
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L'anima libera è rara, ma quando la vedi la riconosci: soprattutto perché provi un senso di benessere, quando gli sei vicino.
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Commenti
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è sempre un piacere leggerti !!
Grazie a te!
Io credo che Hank si apprezzi alla distanza: non l'ho amato allo stesso modo, la prima volta che l'ho letto, ero troppo giovane e mi assaliva la volgarità del linguaggio, oscurandomi tutto il resto.
Oggi, soprattutto passando attraverso la lettura delle sue tante poesie, ho imparato a coglierne la sensibilità e la profondità. Lo amo e sono felice di essere riuscita a trasmetterlo.
Ciao :-)
Grazie! Mi fa un enorme piacere ritrovare i vostri commenti e spero di non perdere nuovamente la capacità di leggere e scrivere! :-D
@ Robbie
In realtà io ho cominciato a comprendere quest'uomo (non mi vie ne spontaneo definirlo autore perché lo percepisco prima di tutto nella sua umanità) quando ho cominciato a leggere le sue poesie: lí troviamo piú rabbia, piú tenerezza, piú nudità, piú Hank, insomma. Comunque questo libro appartiene al suo periodo piú fecondo e spero che ti piaccia. Attendo la tua rece!
Grazie del tuo commento, raccomanderó ad Hank di comportarsi bene, per la tua prima volta! ;-)
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