Dettagli Recensione
Il mio primo Murakami
Per me non è affatto semplice recensire dei racconti, perchè bisognerebbe prenderne uno alla volta, analizzarlo e continuare così fino all'ultimo rimasto. Perchè forse tante storie regalano più ricordi rispetto ad un romanzo o ad unica vicenda.
Perciò non posso fare altro che riunire questi ventiquattro racconti in uno, tramutarli in un romanzo e dire ciò che ne penso.
Comincio dicendo che questo libro è stato il primo che ho letto di quest'autore e... che dire? L'ho semplicemente amato. E anche questa parola non basta per descrivere quanto mi è piaciuto: mi è entrato dentro, ed è diventato come un organo indispensabile del mio corpo. So che qualcuno ha provato tutto questo e mi capisce.
Tantissime e diverse sono le storie, come tante pietanze dal sapore diverso e piacevolissime da gustare e l'unica incertezza è data dall'imbarazzo della scelta. Se si potesse sorteggiare o avere il coraggio di scegliere, l'effetto sarà sempre piacevolissimo.
In questi racconti c'è realtà, fantasia, divertimento, malinconia, tristezza, dolcezza, paradossi e assurdità ma soprattutto tante emozioni e sentimenti.
Quel genio di Murakami ha la straordinaria capacità di combinare tutti questi elementi in una cosa indefinibile ma stupenda: non si riesce più a distinguere la realtà dalla fantasia, non si capisce cosa sia invenzione e cosa sia la verità e questo crea un meraviglioso senso di smarrimento che non crea ansia e non spaventa. Perdersi in questo mondo di racconti può sembrare un sogno a lungo inseguito e ora realizzato che può rendere il mondo più bello.
All'inizio sembrano tutte banali storie di quotidianità, ma quando si prosegue con la lettura il livello di complessità aumenta, l'interpretazione diventa indispensabile e quando il messaggio viene recepito, non si ha più voglia di smettere. La fantasia della razionalità non è mai stata così emozionante e comunicativa.
I contenuti mi hanno investita dolcemente come tante frecce scagliate da questi ventiquattro arcieri cartacei (?) che mi hanno procurato ferite che spero non guariscano mai.
So che questa non è una recensione, ma lo splendore del libro per me è stato proprio questo: buttarmi addosso in maniera disordinata e dolce tutto quello che ho appena descritto. Ho cercato di riportare il più fedelmente possibile quello che ho provato leggendolo (perchè "I salici ciechi e la donna addormentata" è un pozzo senza fondo che continua a regalarmi bellezza senza mai smettere, perciò avrei ancora tante cose da dire, ma a momenti nemmeno io so descriverle e poi non credo che riuscirei a finire in una sola recensione) e che ricorderò per sempre.
Mio carissimo Murakami, volevo ringraziarti per aver scritto questo capolavoro e dirti di prepararti perchè leggerò tutti i tuoi libri.
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Commenti
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E hai ragione, a questo punto bisogna leggere tutti i suoi libri! :)
Brava Lady !
Non so se sarò all'altezza, forse è meglio se non recensisco "Norwegian Wood" ;-)
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