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Apoteosi di un Hesse ancora acerbo ma già sulla re
Questo è un libro immediato e poetico, da leggere e da godere, senza particolari pretese né memorabili annotazioni ma che affascina delicatamente e accarezza il lettore proprio come un’ alito di vento in una tiepida notte d’ estate.
E’ una raccolta composta da dieci racconti, tutti inediti, di un giovanissimo Hesse, scritti fra il 1903 e il 1914, che rispecchiano la sua vita sino a quel momento e che faranno da preludio ad alcuni dei temi trattati nelle sue successive e più note opere, tra cui: la perseveranza e il coraggio nel tentare la propria salvezza, l’amore verso la natura, la presenza Divina, la saggezza, la sensibilità d’animo ma anche la nostalgia e la malinconia dei tempi passati, la scoperta della crudeltà del Mondo e dell’umanità, l’amarezza e la frustrazione che portano l’individuo alla continua ricerca di qualcosa che non si riesce nemmeno a comprendere, il tormento, i dubbi e l’incertezza, che rendono l’uomo triste e infelice e lo inducono a cercare sempre nuove sentieri per continuare a sopravvivere.
E’ un Hermann Hesse ancora molto giovane e acerbo, ma non per questo meno insignificante ed emozionante, poiché anche da questi suoi primi racconti, si denota l’iniziazione alla sua tipica scrittura alta, raffinata e spirituale, per la quale è ancora oggi giustamente acclamato.