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Le lettere del sabato
 
Le lettere del sabato 2011-11-17 09:45:50 Stefp
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3.0
Stile 
 
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Piacevolezza 
 
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Stefp Opinione inserita da Stefp    17 Novembre, 2011
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Le lettere del sabato

Un altro, ennesimo libro, ma non sono mai abbastanza, che racconta attraverso una piccola storia, la tragedia del nazismo, la guerra, l'olocausto. Lo fa attraverso gli occhi di un bambino, Peter, che perde la mamma da piccolissimo per un incidente e cresce un po' in Ungheria nella villa del nonno, medico, e un po' con il padre, Laszlo, trasferito con lui per un importante lavoro a Berlino alla fine degli anni '30. Un padre che si definisce “nato con la camicia”, giocoso e spensierato, che Peter adora. Dopo la “notte dei cristalli”, con l'intensificarsi della persecuzione verso gli ebrei, Peter, che non sa che la mamma era ebrea, viene rimandato in Ungheria dal nonno, burbero, all'antica e poco affettuoso e l'unico prezioso contatto con il papà rimasto a Berlino è la lettera che ogni sabato il postino consegna e alla quale lui risponde puntualmente fino a che la curiosità del bambino non rivelerà la verità sorprendente.
Il male profondo, Hitler e il nazismo visto e raccontato da Peter, quindi ridimensionato dagli occhi di un bambino che vede Hitler come una persona dall'arrabbiatura facile che urla spesso, le svastiche con lo sfondo rosso belle ma difficili da disegnare e gli ebrei come probilmente persone cattive visto che tutti ce l'hanno con loro. I due argomenti; il nazismo e la mancanza della famiglia, soprattutto del padre, sono i due temi principali che si scavalcano per importanza, si sovrappongono e si fondono e uno sarà la causa definitiva dell'altro in questo breve racconto che vinse un autorevole premio per la letteratura per ragazzi. A mio parere, non al livello ad esempio di “Il bambino con il pigiama a righe”, pur essendo piacevole avrebbe necessitato di un maggiore spessore.

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Commenti

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Hai ragione Stefano, non sono mai abbastanza ...Questo romanzo tuttavia mi sfuggì al tempo del mio studio per la tesi di laurea, peccato!
Ciao Stefano, condivido con te l'interesse per questo genere di letture!
ne ho affrontate tante, ma questo testo non lo conoscevo....
utilissimo come sempre, grazie :)
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Stefp
18 Novembre, 2011
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Gentile come sempre, Silvia. Grazie a te.
In risposta ad un precedente commento
Stefp
18 Novembre, 2011
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Puoi sempre recuperare ora, si legge in breve tempo.
Stefp
18 Novembre, 2011
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Eva, che laurea hai preso? E con che tesi?
In risposta ad un precedente commento
EvaBlu
18 Novembre, 2011
Segnala questo commento ad un moderatore
mmmhhhh..avrei tanto voluto laurearmi in lettere, Stefano, era il mio sogno! ma è troppo lunga da spiegare :)) Mi sono laureata in scienze della comunicazione con una specializzazione in letteratura. Con una tesi intitolata: La letteratura dell'Olocausto ed il romanzo del 1900. Ho letto in pratica un numero indefinito di romanzi sull'argomento, dai più noti a quelli meno conosciuti , li ho analizzati dal punto di vista sociologico e letterario ed infine, con un metodo analitico da me elaborato, ho cercato di dimostrare quanto questa fetta della letteratura abbia influito sulla modalità narrativa contemporanea. è stato un lavoro che ho sviluppato sul campo, frequentando l'Aned di Roma, i quartieri ebraici, conoscendo quindi direttamente gli scrittori e le persone quando è stato possibile, ed andando a visitare alcuni campi di concentramento. Un'esperienza, quella della mia tesi, che mi ha reso veramente felice nonostante mi abbia parecchio segnato. Ma la rifarei mille volte! Per me è stato un tassello importante della mia vita :))
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