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Diario Indolore di uno strano Killer
Indolore. È stata la prima cosa che mi è venuta in mente una volta giunta all'ultima pagina di questa brevissima storia. Indolore, come indolore può essere un libro che se lo leggi hai letto un libro in più, ma che se anche dovessi perderlo non è poi la fine del mondo. Uno di quei racconti dalla battuta iniziale infervorante ma che si arena quasi subito in una trama prevedibile e inconsistente; banale, oserei dire, quasi si trattasse dell'impalcatura di un lavoro mai sviluppato, abbellita da un sottile filo di grottesca ironia. Perché una parvenza di comico ce l'ha, questo killer innamorato che sembra il Gioele Dix mondiale dei tassisti alle prese col suo ultimo incarico; una sorta di simpatia finisce per suscitarla nel lettore, Lui che arriva a mettere in discussione le ferree regole della sua “professione” e che tira via a furia di discorsi allo specchio con se stesso. Il punto è che non ti lascia nulla, quasi niente a parte qualche sogghigno ad una manciata di battute.
E dire che chi mi ha regalato il romanzo ha esordito con un grossissimo: “È il mio preferito! In assoluto il migliore di Sepúlveda". Allora, io ti dico Grazie, caro il mio donatore, un libro è sempre ben accetto, ma se volevi stupirmi con effetti speciali, il Killer Sentimentale è stato svelto a farti fuori.
Se dovessi consigliare il romanzo a mia volta, sarebbe solo ed esclusivamente per lo stile degno di nota e per la brevità: si legge in poco piu di dieci fermate di metro e magari come una canzone può anche risultare piacevole.
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Commenti
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- Amy, lo so che lo avevi apprezzato più di me e infatti per questo ci tengo a ribadire che l'effetto che un libro suscita su ciascuno è differente :)... Sì, hai ragione: un Killer atipico e con una certa simpatia! Io ad esempio immolerei la battuta sul toro (ihihihiihih)
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