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l'ironia di un padre con due figli "venuti male"
Un giorno mi trovavo in libreria. Dopo aver girovagato per un bel po' fra gli scaffali, mi accorgo che è tardissimo! allungo il passo verso l'uscita e l'occhio mi cade su questo libricino "Dove mi porti, papà?". Do un'occhiata al frontespizio: ..."Matheiu e Thomas, figli "venuti male", nati a qualche anno di distanza l'uno dall'altro, ma incapaci di crescere, muoversi, comunicare come tutti gli altri..."
Che faccio? sembra interessante... accidenti si fa tardi! il prezzo quant'è? 15 EURI!!! però!!?? vabbé dai, lo prendo...
... e me ne innamoro...
L'autore è un umorista francese che parla per la prima volta dei suoi figli: Matheiu e Thomas, affetti da ritardo mentale e fisico. Li descrive con brevi paragrafi, piccoli aneddoti e riflessioni sulla loro vita. A tratti sembra impietoso (..."Ho pensato che, quando fossero stati abbastanza grandi, avrei regalato a ognuno un grande rasoio affilato. Li avrei chiusi a chiave nella stanza da bagno, lasciandoli soli a sbrigarsela con i loro rasoi. Quando non avessi più sentito le loro vocette, sarei entrato a pulire tutto con uno strofinaccio."), ma capace di un'umanità e di un amore fuori del comune (..."Uccellini miei, m'intristisco quando penso che non conoscerete mai il sentimento che mi ha regalato molti dei momenti più belli della mia vita...).
E' un libro che sa regalare emozioni. Lo stile spigliato, con l'ironia sempre presente anche quando magari sembra stonare, l'impaginazione che favorisce la lettura veloce, ha fatto si che questo libro abbia trovato un posticino speciale nella mia libreria.
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