Dettagli Recensione
...umanità apparentemente immobile...
Devo prima di tutto premettere che non sono un amante di racconti ho iniziato a leggere Carver perchè mi è stato vivamente consigliato da un'amica: una vera amante della BUONA LETTERATURA.
Entrare nei racconti di Carver è come immergersi nella vita quotidiana di "gente comune" non particolarmente bella,non ricca,non eroica,i dolori sono talvolta forti ,ma espressi in modo "sottole",le svolte non sono mai delle vere e proprie SVOLTE le definerei piuttosto delle "piccole illuminazioni" oppure cosi, momentaneamente appaiono, talmente sono avvolte dall'enorme strato delle apparenze e della vita quotidiana,piu' concentrata sui fini delle esigenze materiali che noi stessi ci imponiamo per "tirare avanti".Cosi, alla fine di ogni racconto si ha la sensazione che tutto si sia spostato ma nello stesso tempo sia rimasto immobile.
Dodici racconti ambientati in sale d'aspetto,nei vagoni dei treni,in salotti modesti e corsie d'ospedale.
Lo stile estremamente cristallino e nell'insieme minimalista tanto da sembare sempre,all'inizio di ogni nuovo racconto,banale, Carver dietro questa "lucidità emotiva" esprime un mondo carico di emozioni,di pericolo,di mistero e delle posssibilità che la vita riseva ma ciò viene espresso e narrato in modo straordinariamente "onesto"...tutto si muove eppure resta comunque immobile...l'essenza della vita REALE...cio' che avviene nell'animo dei protaginisti è come se restasse un mistero agli occhi del lettore,come il cieco che insegna ad uomo "vedente" a guardare a "vedere" ,cosi nello steso modo Raymond Carver ci aiuta ad intravedre le emozioni, le piccole o grandi "metamorfosi" che dentro ad ognuno di essi penetrano e si confondono insieme ad episodi superflui o per meglio dire semplicemente "piu' quotitidiani".
Lo stesso autore aveva definito questi racconti come i suoi piu' pieni,piu' ricchi,piu' generosi.
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Commenti
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ottima recensione!
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