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Il pittore merdazzèr
Secondo classificato alla quarta edizione del premio letterario “Tabula Fati” 2006, questo racconto conferma le capacità di narratrice di Fiorella Borin, autrice veneziana piuttosto nota e in possesso di una tecnica per niente trascurabile.
Ciò che stupisce in questo libro è la capacità - pur a fronte di una vicenda nel complesso non particolarmente originale - di avvincere il lettore con un ritmo incalzante, sostenuto da un’ironia che a tratti si trasforma in vero e proprio umorismo.
Non dirò nulla della trama per non togliere il gusto della lettura, ma mi preme sottolineare in questa sede come l’intento della scrittrice sia quello di mettere alla berlina certi faciloni, peraltro non rari, che ambiscono al prestigio pur non avendone le indispensabili capacità.
Per il resto è una piccola commedia degli equivoci ben sorretta dalla mano esperta della Borin che la conduce fino in fondo senza incorrere in cadute di stile o anche di dubbio gusto, considerato a che si riferisce il merdazzèr del titolo.
E’ una lettura, quindi, agevole e senz’altro divertente.