Dettagli Recensione
Racconti tra il fantastico e il reale
Un racconto - al di là della vicenda narrata quasi inverosimile - forse non eccezionale, ma che comunque si presta a una lettura anzitutto scorrevole, piacevole e, a tratti, non priva di qualche nota poetica di grande profondità. Colpisce molto la figura della giovane protagonista, figura "anfibia" che si divide tra terra e mare, sullo sfondo di una piccola isola greca e di un angolo del Mediterraneo, già di per sé affascinante e carico di miti antichi, in cui i delfini accolgono nel loro mondo, ancor meglio degli esseri umani, la piccola orfana.
In verità, più della "Storia di Irene", ho apprezzato ancor di più gli altri due racconti brevi racchiusi in questo stesso volumetto: "Il cielo in una stalla" e "Una cosa molto stupida": il primo è ambientato tra Sorrento e Capri sullo sfondo della seconda guerra mondiale ancora in pieno svolgimento con tutti i suoi orrori, attingendo alle memorie familiari dello scrittore medesimo; il secondo, a mio parere ancor più bello e toccante, trova invece ambientazione in una Napoli dove miseria e fame si rivelano spietate, mettendo in scena il dramma di un uomo anziano, magro e senza denti che ormai per la propria famiglia, insieme a cui abita, finisce per rappresentare soltanto un peso che sottrae risorse. Un bellissimo racconto, quest'ultimo, nel quale, malgrado il freddo pungente dell'inverno e complice una noce piovuta dal cielo, un po' di sole dona l'ultimo, insperato respiro di felicità.
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Commenti
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Scusa il ritardo nel rispondere al tuo commento.
Sì, il voto dato allo stile è una media sulla base di tutti e tre i racconti; quello relativo a "Storia di Irene" non mi ha entusiasmata, pur non ritenendolo malvagio, mentre lo stile degli altri due racconti è decisamente diverso, molto bello. Finora, di Erri De Luca ho letto purtroppo pochissimo, quindi non mi posso ancora esprimere.
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Non ho letto questo libro, ma dai due suoi testi letti penso sia un autore non nelle mie corde, oltre che piuttosto sopravvalutato.