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Dialoghi con Leucò
 
Dialoghi con Leucò 2022-03-20 15:14:05 siti
Voto medio 
 
5.0
Stile 
 
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Contenuto 
 
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Piacevolezza 
 
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siti Opinione inserita da siti    20 Marzo, 2022
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Tutto è vita

Nel frammento di un dialogo, nella portata devastante di un intenso scambio di parole, nella eccelsa carica espressiva che le anima, nella musicalità di un quasi verso, nel loro significato più recondito, ma che appare immediatamente intuibile, è riposta tutta la forza e la malìa di quest’opera. Nella pagina che si anima di presenze ancestrali, tutto è logos, parola e pensiero insieme, verità e menzogna, sicuramente mistero e insieme finitezza. Impongono un limite, i dialoghi: alla ragione, al pensiero, alla struttura formale stessa della quale si nutrono. Vivono di una concisione perfetta e in essa si moltiplicano, ogni significante rimanda a eterni significati. Parlano gli dei. Parlano gli uomini. Dialogano tra di loro. Ricordano i primi un tempo che fu, loro che “non esistono; sono”; loro che sconfissero i Titani, loro che temono gli uomini che uccidono gli dei e che per “esprimere un fiore distruggono un uomo”. E gli uomini ambiscono a essere più che mortali nella loro impossibilità di vivere, combattono la noia, convivono con la propria sorte dalla quale non possono sfuggire, hanno paura degli dei e quando non li temeranno più li uccideranno, ma non sarà questo il loro destino perché come ricorda Circe ”l’uomo mortale, Leucò, non ha che questo d’immortale. Il ricordo che porta e il ricordo che lascia”. Netta è la separazione tra umano e divino, l’uno non raggiungerà mai l’altro perché il primo ha costruito il secondo e se ne nutre e vi si aggrappa ma “tutto quello che gli uomini toccano diventa tempo” e lì finisce l’immortalità. La ricchezza degli uomini è la morte, l’attimo che vivono e che non sanno cogliere nell'imprevedibilità preziosa dell’istante. Tempus fugit e “si daranno un passato per sfuggire alla morte” e ricorderanno la felicità vissuta.

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Commenti

7 risultati - visualizzati 1 - 7
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E' da qualche tempo, Laura, che ho tolto dallo scaffale per una rilettura questo libro, con "Fuochi" di M. Yourcenar, tanto più che ora dispongo, tenuto a portata di consultazione, del famoso testo sui miti antichi di Graves.
La tua valutazione è un invito a rileggere.
Un laconismo che ben si adatta all'ispirazione segreta di questo libro sublime. Concordo.
Ottima e ispirata recensione, Laura, di un libro che, dopo essere stato così entusiasticamente caldeggiato da te e da Daniele, non posso davvero esimermi dal leggere.
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siti
22 Marzo, 2022
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Emilio, io ho fatto ricorso, invece, costantemente ai contenuti enciclopedici presenti in internet e mentre rispolveravo i miti e le loro varianti mi sono imbattuta in infinite letture dei dialoghi pavesiani: sono molto studiati. Ciò che rimane però è un senso di pienezza assoluta che paradossalmente ha bisogno di essere colmata con altre infinite letture. Penso sia un testo da rileggere ogni tanto. È di una perfezione devastante.
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siti
22 Marzo, 2022
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Ciao Daniele, totalmente imbevuta di Pavese.
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siti
22 Marzo, 2022
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Giulio, rinnovo l'invito alla lettura e ringrazio Daniele di averlo ricordato a noi tutti.
topodibiblioteca
23 Marzo, 2022
Ultimo aggiornamento:
23 Marzo, 2022
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Appena letto e appena recensito, il caso ha voluto che a distanza di pochi giorni venisse recensito due volte :) Tu sicuramente sei riuscita a cogliere la pienezza di quest'opera che io invece non sono riuscito a metabolizzare completamente, stante mie carenze innanzitutto mitologiche e poi nella comprensione del contenuto. Ecco spiegati i miei due "4". Ma rimane un capolavoro, indubbiamente.
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