Dettagli Recensione
Top 500 Opinionisti - Guarda tutte le mie opinioni
RACCONTI BREVI, FLUSSO DI COSCIENZA
In ogni racconto, Antonio Tabucchi ti proietta, ti scaraventa al centro della scena, ambientata alla perfezione, in cui il contesto e le sensazioni sono talmente reali che riesci addirittura a sentire l’afa e la calura di luglio ne “I pomeriggi di sabato”.
Rimani incollato al racconto, almeno nelle prime righe di lettura, perché l’autore non fa premesse, ma ti porta immediatamente nel cuore della vicenda; ti ritrovi quindi a chiederti continuamente: chi è il protagonista, a chi si sta rivolgendo ed il perché.
In alcune parti del racconto però l'autore fa un cambio netto ed inizia con il raccontare la vicenda tramite flusso di coscienza: qui la punteggiatura si riduce all’essenziale, i periodi diventano macchinosi e la lettura viene notevolmente rallentata.
Sul finire del racconto, in cui aspetti comodamente sul divano di leggere la conclusione che ti sei prefigurato perché hai la certezza di aver capito tutto: “sbaam”, colpo di scena, inversione completa di prospettiva e capisci che in realtà non hai capito proprio nulla.
Il mio voto non è altissimo per la semplice ragione che non sono un’amante dei racconti: ci metto un po’ ad entrare nella scena, ad immedesimarmi nei personaggi, quindi in un racconto non faccio in tempo ad affezionarmi alla storia.