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Tutto su mia madre
Gli occhi vuoti dei santi è una racconta di racconti di uno scrittore giovanissimo e molto promettente. I primi racconti hanno un tono intimo e autobiografico, danno una sensazione di autenticità che è quella cosa che rende a volte (come in questo caso) affascinante la lettura di un testo. La scrittura presenta guizzi narrativi e espressioni interessanti. I miei racconti preferiti sono i primi fino a pagina 64 e poi il penultimo, quello sul padre, che è così bello che mi dispiace che l’autore abbia aggiunto quello successivo che a parte la poesia finale di A. Pizarnik è meno intenso. I racconti centrali mi sono sembrati meno interessanti, non tanto per l’argomento spesso di iniziazione gay, ma perché hanno un tono più americano e perdono in sincerità, sono cioè più letterari. Di questo autore mi piace molto quando parla di sé in modo sincero o comunque quando riesce a farmelo credere. Forse il racconto più bello è come dicevo quello sul padre (Che cosa sono i padri), un uomo umile, tenero e bistrattato che spesso svanisce vicino alla più ingombrante moglie.
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