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Donne e letteratura
Essere donne. Essere eroine affrante, donne sole o ancora donne innamorate. Donne con tanti pensieri che bramano di uscire, che bramano di vergare pagine su pagine con quelle cadute, quelle vittorie, quelle speranze, quei desideri che colorano e rendono unica la vita di ciascuna. Sono eroine le protagoniste dell’elaborato a firma Annalena Benini, sono eroine che hanno il nome di Natalia Ginzburg, Alice Munro, Margaret Atwood, Virginia Woolf, Dorothy Parker, Marguerite Yourcenar, Elsa Morante, Clarice Lispector, Joan Didion, Edna O’Brien, Grace Palay, Chimamanda Ngozi Adichie, Mary Miller, Valeria Parrella e tante altre ancora. Sono anime che osano in un mondo in cui al gentil sesso non è concesso osare, sono donne che esprimono la loro forza semplicemente dissentendo un valzer o che ancora convivono con quell’inquietudine, come Elsa Morante, di essere sempre stata considerata la prima della classe pur sentendosi l’ultima, la più inadeguata, la più sbagliata, la più inetta anche rispetto a quel marito, Alberto Moravia, così metodico ed erudito. Sono donne il cui viaggio ha inizio con le parole di Virginia Woolf per terminare con quelle di Claire Dederer ma che permettono di ricostruire per mezzo della letteratura le parole e le storie delle scrittrici “nel punto esatto in cui illuminano le donne dentro l’esistenza, nella formazione, nella delusione, nella costruzione di sé che passa sempre attraverso l’incontro con l’altro”, il loro percorso, la loro esistenza, il loro intimo.
Venti racconti accompagnati da venti schede redatte minuziosamente dalla Benini che hanno il compito di contestualizzare il momento storico, narrativo e personale in cui quel determinato brano è stato redatto. Una scheda che, se sommata allo scritto, ci ricorda di quella predisposizione intima femminile verso il resto del mondo, che ci ricorda di quel dolore, di quella sofferenza, di quello spirito di sacrificio che caratterizza l’universo femminile.
Il risultato è quello di un elaborato ricco di letteratura, impregnato di tanti spunti di riflessione, capace di rendere possibile un cospicuo approfondimento, di incuriosire, attrarre e trattenere anche chi generalmente non ama dedicarsi alla formula narrativa del racconto.
Un libro che sa catapultarci nel backstage delle autrici, un libro che fa riscoprire il piacere del ritrovarsi tra le parole di scrittrici che sono state le pioniere della nostra formazione professionale, un libro adatto a tutti, grandi e piccini, donne e uomini, che non si dimentica e che è riprova di un grande lavoro di ricerca e selezione.
Un estratto:
Inventario
Quattro cose conosco molto bene:
ozio, dolore, un amico e un nemico.
Di quattro cose avrei poi fatto senza:
amore, curiosità, lentiggini e dubbio.
Tre cose non potranno essere mai miei:
soddisfazione, invidia e champagne a sufficienza.
Tre cose avrò finché rimango in vita:
riso, speranza e un pugno nell’occhio.
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