Dettagli Recensione
Amore e Resistenza
Si tratta di una raccolta comprendente tre racconti lunghi, il cui più noto “Il taglio del bosco” fornisce anche il titolo alla stessa; gli altri sono “Baba” e “I vecchi compagni”. L’ambientazione è quella più confacente alla biografia dell’autore catalizzata dal Volterrano, terra d’origine della madre e molto frequentata anche dal padre. È un angolo di Toscana: fatica, miseria, natura ma è anche il bosco come fonte di reddito per i boscaioli e per i carbonai o come sicuro rifugio alla macchia per i partigiani. È terra lacerata da contrasti forti, da prese di potere, da convenienti associazioni: fascista o comunista, all’occorrenza per alcuni, convinti partigiani e compagni e null’altro per una cerchia di amici, ristretta, sparuta, assediata. Il racconto più noto è contenuto al centro della raccolta dai due a tematica simile, parlano di resistenza, rappresentante l’ultimo , “I vecchi compagni” il proseguimento del primo, il suo naturale sviluppo; mentre in “Baba” è rappresentata l’incertezza dell’intellettuale che non riesce ad aderire agli ideali marxisti, ne “I vecchi compagni” si rappresenta la difficile convivenza con un paese votato al fascismo e che cerca faticosamente un compromesso in seguito alla disfatta del regime e allo sbando conseguente alla Liberazione e all’immediato dopoguerra. “Il taglio del bosco” è nel mezzo un delicato ritratto umano di un giovane vedovo incapace di sperare in un futuro piegato com’è dal suo profondo dolore. Prosa scarna e asciutta, capace con poche parole di rendere vivo il dolore del vivere, dell’essere amato, di amare, di lottare per i propri ideali.
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