Dettagli Recensione
L'amore?
** spoiler alert ** Uscita per la prima volta nella sua versione attuale nel 1970, questa raccolta riprende una serie di racconti scritti – uno solo escluso – nel decennio che va dal 1949 al 1959. Il titolo è sottilmente umoristico, visto che non di amori si tratta, ma piuttosto di incontri perlopiù casuali e che non sfociano mai in un rapporto di coppia con la sola eccezione de ‘L’avventura di due sposi’ in cui però marito e moglie, a causa dei turni lavorativi, non si incrociano mai. Nella sezione iniziale, intitolata come il volume, sono raccolte tredici di queste ‘avventure’ e anche questo termine è del tutto pretestuoso: non c’è nulla di avventuroso nelle vicende di un certo numero di piccoli personaggi che si dibattono con le banali difficoltà di ogni giorno che vengono complicate dalle loro manie o debolezze. Il vertice in materia è, con ogni probabilità, ‘L’avventura di un lettore’, il cui protagonista che scopre insidiata la sua vacanza dedicata ai libri da una possibile amorazzo di spiaggia (che però in fondo desidera, viste le elucubrazioni mentali che fa per negarsela). Il tono sorridente contraddistingue la gran parte delle storie: il ladro e la guardia dalla medesima prostituta del ‘bandito’, l’’impiegato’ che vede perdersi nel banale quotidiano le emozioni della sua notte d’amore, la ‘bagnante’ che perde il costume e resta a mollo non sapendo come cavarsela, il ‘viaggiatore’ nella sua personale rielaborazione de ‘Il sabato del villaggio’ si gusta di più gli insignificanti riti del viaggio verso l’amata che l’incontro con la stessa), lo ‘sciatore’ imbranato e il ‘fotografo’ che si fa travolgere da una mania all’inizio rifiutata. Alla categoria appartiene anche l’unico lavoro risalente al decennio successivo e dedicato all’automobilista – o forse sarebbe il caso di dire ‘gli automobilisti’ – con protagonista, amata e rivale impegnati in uno stilizzato e in maggioranza virtuale andirivieni su di un’autostrada notturna. Eccetto la bagnante di cui sopra, i pochi racconti incentrati su di un personaggio femminile hanno una struttura più intima, sia per quanto riguarda gli ‘sposi’ solitari, sia per la ‘moglie’ che scopre se stessa all’alba in un bar frequentato da sconosciuti: vicenda concreta, ma profondamente personale che si contrappone alla quasi irrealtà estiva del ‘poeta’ tra sole, mare e una grotta da esplorare. La seconda sezione, intitolata ‘La vita difficile’ riunisce due soli lavori di durata però assai più lunga in cui si narra la necessità di fare i conti con il male di vivere. Nel primo, esso è rappresentato dall’invasione delle ‘formiche argentine’ in un borgo non specificato della Riviera Ligure: è impossibile combatterle e perciò necessario adattarvisi, magari cercando di prendersi una pausa ogni tanto come fanno il protagonista e famiglia nella gita al mare posta in chiusura. Il secondo vede invece sporcizia e inquinamento invadere ogni cosa, con l’io narrante impiegato come redattore del periodico di un ente che dovrebbe combatterli, ma che è diretto da un industriale che ne produce a bizzeffe. Ne l’amore della bella Claudia, né l’impegno del sindacalista Basaluzzi lo liberano dall’oppressione, alleviata solo dalla conclusiva passeggiata fuori città seguendo i carri dei lavandai. L’argomento non è leggero, ma l’approccio dello scrittore, che si riflette in una lingua che resta sempre un invito alla lettura, rende queste storie godibilissime al pari di quelle più brevi che le hanno precedute (e poi dove la vogliamo mettere la birreria ‘Urbano Rattazzi’?).