Dettagli Recensione
Napoli
"Qui, il mare non bagnava Napoli. Ero sicura che nessuno lo avesse visto, e lo ricordava. In questa fossa oscurissima, non brillava che il fuoco del sesso, sotto il cielo nero del sovrannaturale."
I racconti veri e propri Un paio di occhiali e interno famigliare sono bellissimi. Nel primo la realtà dura della miseria e della bruttezza arriva tutta insieme di colpo attraverso le lenti degli occhiali d'oro della bambina. La descrizione è bellissima. Ma è molto bello anche interno famigliare e la protagonista, una brava donna matura, che sogna una vita affettiva che però taglierebbe le gambe alla famiglia che mantiene. Veramente belli, pieni di sensibilità di colore e di calore umano. I dialoghi napoletani sono bellissimi, le pagine sembrano avere vita propria. Seguono dei racconti scritti in prima persona, più giornalistici, che portano il lettore in giro per Napoli e per l'ambiente letterario di Napoli che a me sono piaciuti meno e che non credo di avere capito a fondo. La Ortese vuole far emergere il volto di Napoli attraverso quello schivo, dimesso (Luigi) o sfacciato (Rea) dei suoi diversi autori. Alcuni giudizi letterari emergono abbastanza affilati tra le pagine.