Dettagli Recensione
Passeggiate riflessive..
Con questa raccolta di trenta racconti di tre pagine ciascuno, Gianrico Carofiglio si cimenta in una delle più ardue imprese: riuscire a far riflettere il lettore su una molteplicità di temi con poche e semplici battute.
La forza di questo testo è infatti la sinteticità. L’autore riesce a far convergere l’attenzione su circostanze tra loro estremamente varie, circostanze che vanno dalle assurdità legali, alle ideologie politiche, al disagio sociale, alla filosofia morale, all’amicizia, ai legami familiari, alla perdita, alla capacità di leggere tra le parole dell’interlocutore di turno, e molto altro ancora, attraverso uno stile pulito, diretto, ironico, sarcastico.
L’approccio all’opera è in crescendo. Ab initio, scorrendo le prime pagine, viene spontaneo – soprattutto a chi già conosce la capacità dell’ex magistrato – chiedersi ove lo scrittore voglia andare a parare con questa serie di brevi storie quasi elencate con precisione matematica, poi però, un passo alla volta, il suo intento si manifesta con chiarezza e cristallinità. Da detto assunto deriva anche il naturale collegamento tra le une e le altre; vicende unite tra loro da un filo invisibile semplicemente indistruttibile.
Non forse il miglior Carofiglio, ma certamente una lettura intima da affrontare e vivere attraverso la propria personale esperienza e la propria e personale sensibilità.
«”Chesteron diceva che le fiabe non servono a spiegare ai bambini che i draghi non esistono. Questo i bambini lo sanno già”.
“E a che servono? – mi ha chiesto lei”
“Le fiabe servono a spiegare ai bambini che i draghi possono essere sconfitti» p. 10
«Il vero viaggio di scoperta non è cercare posti nuovi ma avere occhi nuovi» p. 49
«La morte non è niente. Io sono solo andato nella stanza accanto.» p. 94
Indicazioni utili
- sì
- no
no= a chi ama il Carofiglio classico e non quello "della sperimentazione"
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