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L’ultimo del Romanzo di Ferrara
Questa raccolta di racconti conclude il grande progetto a cui Bassani ha dato il nome Il romanzo di Ferrara, ma se era lecito attendersi un’opera addirittura migliore delle precedenti, questa costituisce purtroppo una delusione. Nel leggere queste prose si ha l’impressione di trovarsi davanti al lavoro di un autore che nei libri precedenti ha detto tutto quello che si sentiva di dire; carenza di idee, racconti che, mi spiace dirlo, spesso sono banali e che pertanto, in quanto tali, destano ben poco interesse, insomma un qualcosa che sembra raffazzonato e che magari offre anche qualche pagina piacevole, ma che per lo più finisce con l’annoiare. La creatività sembra spenta, perfino l’italiano, non consueto e non corrente, apprezzato in precedenza, qui langue, dando chiara l’impressione di un’evidente forzatura, come se Bassani avesse dovuto scrivere per contratto e non per il piacere di comunicare. Benchè gli argomenti trattati siano diversi, per tutti vale un dimesso grigiore che trascina lentamente e con fatica il lettore fino all’ultima pagina. A onor del vero ci sarebbe un racconto (Pelandra) il cui spunto é notevole, ma che poi si trascina inerte come un semplice fatto di cronaca, per quanto la trama sia tale da meritare una trasposizione ben diversa, magari con un sottile filo di ironia che non è però nelle corde dell’autore e che invece avrebbe potuto risultare assai migliore in ben altre mani, tanto per intenderci quelle di Piero Chiara. Che poi il libro termini con una sorta di appendice (Gli anni delle storie) in cui l’autore cerca di spiegare come abbia potuto scrivere i romanzi e i racconti di Il romanzo di Ferrara non è motivo di particolare attrazione; chi si attendesse chissà quali rivelazioni rimarrebbe francamente deluso, insomma, per dirla in breve, ho finalmente trovato un’opera di questo autore, da me particolarmente stimato, ben poco riuscita, ben al di sotto del livello a lui consueto. Nondimeno le posso attribuire, più che un valore letterario, un valore storico, come completamento di una produzione che ha sempre avuto al centro l’amata città di Ferrara e che può essere considerata una, se pur incompleta, autobiografia.
Ed é per tale motivo che non ne sconsiglio la lettura.
Indicazioni utili
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Sconsigliato a chi ha apprezzato le precedenti opere di Il Romanzo di Ferrara, perchè L'odore del fieno é decisamente inferiore. Gli ho dato un 3 perchè mi piangeva il cuore dare un voto peggiore a un autore che, comunque, continuo a stimare molto.
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