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La pecora nera
 
La pecora nera 2016-05-05 07:58:33 Riccardo76
Voto medio 
 
4.3
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
4.0
Riccardo76 Opinione inserita da Riccardo76    05 Mag, 2016
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CELESTINI E IL SUO CONDOMINIO, ELETTRICO

Il manicomio elettrico è la visione di un internato, recluso per trentacinque anni in un manicomio che faceva uso dell’elettricità sulle tempie, per accendere una luce nel cervello, una luce che toglieva la paura e faceva guarire.
Celestini è abile nel portarci in questo luogo e farci entrare non solo in un manicomio, ma soprattutto nella testa di Nicola e nel suo modo di vedere e vivere la vita, ci racconta esperienze orripilanti con il sorriso sulle labbra, con l’ingenuità di un malato di mente, di un diverso, un reietto, dell’emarginato perché strano, scomodo per i normali che saremmo noi, che siamo fuori e ci sentiamo tranquilli.
L’abominio dei manicomi e dell’elettroshock, la disumanizzazione di persone, alcune volte deboli, altre semplicemente spaventate, spesso troppo sensibili per affrontare una vita cannibalizzante, una specie di lotta tra i “normali” e i “matti”. Un luogo di isolamento e non di recupero, il recupero e la guarigione non sono semplicemente contemplate.
La speranza di poter convivere con sensazioni forti e difficili da gestire, la possibilità di alleviare le paure e dare una speranza è annullata in questi posti, chi ne esce è distrutto per sempre o è morto, morto da anni e deve andare avanti comunque.
Celestini è bravo a rendere questo sfacelo quasi comico a tratti fa sorridere, insieme alla realtà di fatti crudi, ci mette anche visioni oniriche e folli di una mente sicuramente disturbata, ma bisognosa di cure più umane nel rispetto della dignità umana.
Toccante e intelligente.

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Tema controverso, quello dei malati di mente e dei loro diritti, così come quello dell'elettroshock, utile in molti casi.
Tema toccante e doloroso.
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