Dettagli Recensione
Quale vita ed umano destino?
Trovo che il racconto sia un genere letterario unico, incredibilmente efficace non tanto nel narrare una storia, ma nell' evocare vicende umane e nel condensare in poche pagine sentimenti , paesaggi dell' animo, immagini ancorate nella memoria, servendosi di guizzi espressivi, vibrazioni solo accennate, musicalita' dei sentimenti.
Permette di dosare efficacemente ogni singola parola, di esprimersi con immediatezza, di evidenziare il particolare, di dare un volto alle emozioni, di tracciare una via e soprattutto di usare toni, figure retoriche, linguaggi diversi, e sintesi. Per questo è' mirabile, ma anche difficile.
In questo, Valeria Parrella coglie nel segno, la sua scrittura si adatta particolarmente al racconto.
" Troppa importanza all' amore " è' una raccolta di otto racconti brevi, alcuni con costruzione classica, altri semplicemente un soffio di vento, un' idea nella testa, una emozione profonda.
È' la rappresentazione di un microcosmo di vite appena nate, spezzate, sole, abbandonate, inutili, buttate o perennemente in bilico. Attorno un macrocosmo di sentimenti e desideri, di accadimenti e protagonisti, così' diversi per età', estrazione sociale, gusti, comportamenti, ma accomunati da quell' ineffabile ed intenso senso di amore e di desiderio di vivere espresso in forme e modi diversi.
C' e' l' amore materno, quello tradito, per il diverso, per Dio, l' uomo, la natura, se stessi, la famiglia, più' semplicemente per la vita nel suo poliedrico e camaleontico mostrarsi.
Usando un linguaggio che alterna profonda fisicita' a tenera leggerezza, reale e metaforico, si affronta con struggente partecipazione il tema della caducità' del quotidiano, il desiderio di afferrare il tempo prima che sfugga per sempre e l' importanza delle relazioni, siano esse intra-famigliari o con l' esterno, purché' si mostrino nell' autenticità' del proprio destino.
I suoi sono personaggi complessi, tormentati, equilibristi della vita, che non sanno godere a fondo il momento, perché' consapevoli che il contingente non è' come vorrebbero o avrebbero desiderato e, pur mantenendo i piedi per terra, mirano alla profondità' ed alla trascendenza.
Spesso i figli sono migliori dei genitori, non mentono a se stessi, non indossano maschere ne' si accontentano di crearsi un mondo immaginifico, travestito di falsi entusiasmi e bugie intrise di moralismo ( significativo il rapporto genitori-figlia nel racconto " Troppa importanza all' amore ") oppure vorrebbero semplicemente vivere il momento consci che questa è' la sola ed unica vita e va vissuta in ogni istante, prima che sia troppo tardi ( " L' ultima vita ").
Figure femminili tormentate dal proprio passato, alla riscoperta di se stesse, ancora capaci di amare ( " Il giorno dopo la festa " ), perennemente autocritiche ma in grado e desiderose di donarsi per qualcosa di più' grande ( " Gli esposti " ), uomini che ingannano se stessi, indecisi, fragili, un po' bambini, affranti dal dolore del presente e dal ricordo,( " Behave " ), riflessioni sulla caducità' ed inesorabilita' di un tempo che non tornerà ' nell' inevitabile certezza della pena ( " 99.99.9999 " ), in tutti il tormento di una realtà' che sfugge a qualsivoglia definizione, un desiderio di auto-conoscenza e di ritrovarsi, anche solo per un istante.
Ogni racconto è' un piccolo mondo, complesso da cogliere ed assemblare, ma ispirato ad un magico sapore di spiritualita' e squisitezza. La complessità' e meraviglia quotidiana dell' esistere è' Il filo conduttore che lega ed intreccia momenti così' diversi e ne racchiude unicita' ' e visione d' insieme, generando armoniose presenze ed un senso ineffabile di profondita' che ruota attorno a grandi temi , così' semplicemente complessi, ovvero la vita, l' amore e la morte.