Dettagli Recensione
Come rendere più leggera l'esistenza
Un metodo rigorosamente soggettivo di valutazione di un libro è la sua rispondenza alle nostre aspettative al momento dell’acquisto. Da un libro di Francesco Piccolo, piacevole affabulatore, anche se talvolta scade nel cazzeggio(termine sdoganato dalla Treccani), mi attendo momenti di lettura gradevole, rilassante e non impegnativa. La sua ironica visione della quotidianità ci aiuta a non trascurare gli aspetti positivi anche in fatterelli che sono solo apparentemente inezie (come nel precedente “Momenti di trascurabile felicità”) o a trovare nella condivisione delle sensazioni fastidiose, create da episodi di scarsa rilevanza, quel tanto di conforto che ci aiuta a comprendere che si tratta, per l’appunto, di “trascurabile infelicità”.
Si può rimproverare a Piccolo di avere fatto un semplice esercizio di rovesciamento della prospettiva per mettere a frutto il brillante risultato editoriale di “Momenti di trascurabile felicità”; oppure di essere un po’ prolisso in qualche parte o un po’sbrigativo in altre, ad esempio con la raffica di aforismi – certamente non a livello di quelli leopardiani- nella parte conclusiva; di non toccare in questo libro il livello del suo lavoro di sceneggiatore che ci ha regalato alcuni dei migliori prodotti del cinema italiano degli ultimi anni.
Tuttavia, pur con questi limiti, il libro contribuisce ad alleggerire il peso della noia e dei piccoli fastidi quotidiani, con il piacere di qualche franca risata. Ad esempio il raccontino “Io, mia madre ed il Presidente” è da antologia dell’umorismo e vale da solo l’acquisto del libro.