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iI lato oscuro della prole
Uno scenario di vita comune, una donna . Leda e i suoi quarantotto anni ben portati, un lavoro di docente universitaria, un divorzio alle spalle e due figlie adulte trasferitesi in Canada col padre.
Del distacco non soffre, si sente libera da un impegno costante trascinatosi per anni, decide di di recarsi al sud per una lunga e solitaria vacanza al mare. Di nuovo ci troviamo di fronte un palcoscenico piacevolmente ordinario in un piccolo attico che guarda sul mare, un caffe’ al bar e le tranquille giornate in spiaggia tra libri e riposo.
L’occasione vuole l’incontro con una numerosa famiglia di villeggianti napoletani con cui stringe un rapporto di muta osservazione prima e le cui esistenze si incroceranno brevemente dopo.
Nel frattempo Leda si offre in una generosa rappresentazione psicologica del suo passato, del suo presente, del persistente malessere che da tempo la soffoca.
Saranno gli anni di carriera pesantemente sacrificati alle figlie, un rapporto dove la maternita’ e’ un’oppressione piu’ che una gioia, un polipo maligno che si aggrappa alla carne e succhia strafottente il nutrimento , incurante del corpo altrui che lentamente si sgretola. Cosi’ fino al giorno in un cui decide di dire basta e scappare. Fino al giorno in cui , da donna viva, convalida la sua morte.
Se il contenuto sia riconducibile alla vera vita dell’autrice non e’ noto, certo e’ che la Ferrante riesce a instillare il seme dell’autobiografico in ogni suo scritto, tanto la penna si pregia di realismo.
Intensa prova di una scrittura che si accalca su una perturbazione di vita, alla ricerca di un varco, di una possibile via di uscita che, seppur fuggendo, a Leda sembra non arrivare mai.
Rapido, psicologico, cupo. Frustrante. Buona lettura.
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Commenti
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Certo esistono autori e titoli molto piu' prestigiosi al mondo, ma nell'ottica della diversificazione non escluderei un angolino anche alla Ferrante.
Ps. La prossima volta che citerai grandi nomi senza includere Mishima, io ti cerchero' , ti trovero', ti puniro' col ratto della tua libreria, peraltro molto ben fornita e appetibile. :-D
Allora ometti pure Mishima :-)
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Questa autrice (o chi per lei) ha qualcosa che non mi attrae. Di lei non ho letto nulla; solamente molte recensioni dei suoi libri, non necessariamente negative. Ma quando un lettore quasi non conosce Dickens, W. Collins, Trollope, Soseki, Saramago e una quantità di Autori che tutti forse dovrebbero conoscere, può dedicare tempo per eventualmente appassionarsi alla Ferrante ?