Dettagli Recensione
una complessa semplicità
“L’amore vissuto come una serie di accadimenti casuali e complementari”;
Nella trilogia “L’amore e altri disastri”, non c’è una figura che non resti vittima della fatalità ineluttabile del bisogno di amare, che è poi il solo nostro vivere.
Arcangelo , nel primo racconto “l’amore assoluto” è lo splendente carnefice del suo cuore ; Arcangelo riscatta il suo fallimento amoroso con la sua surreale attenzione nei confronti della sua compagna in coma, Daniela ; un godibile senso di colpa lo anima nel vegliarla e custodirla con una costanza quasi maniacale che cresce sino al finale prestabilito, che lo consegna irreversibilmente all’illusione di un amore assoluto.
Nel secondo racconto “l’amore relativo” , Marisa procede a tentoni nel suo vivere; se ci si pensa oggettivamente il suo atteggiamento è tutt’altro che particolare; è insicura nel suo cercare , non sa scegliere, si nutre di tutto indistintamente mistificando i cattivi sapori con la sua ironia. Non ha alternative , o forse si,….una. Può fermarsi.
Il terzo racconto “l’amore,forse” coglie la puntualità di un sentimento. Bello ed autentico perché è in un solo istante senza tempo; percorribile anche in un giorno di pioggia distante, è un istante perfetto .
Al di là delle storie , delle loro diverse impostazioni letterarie formali, la ciclicità del romanzo si rincorre come un nodo gaussiano. I personaggi delle tre storie si affacciano rapidi tra un racconto e l’altro con i loro sentimenti ,con i loro diversi modi di amare. La loro vicinanza ai nostri stati del cuore rende tutto facilmente assimilabile , tutto apparentemente semplice.
Ma è proprio in questa complessa semplicità la ricompensa più grande per il nostro autore ed il suo dono a chiunque si accinga a leggere “L’amore e altri disastri”.
Paolo Bigelli