Dettagli Recensione
UNO DUE TRE...COCA!
Tre scrittori, un solo tema comune, costruiscono storie per parlarne, per rifletterci su.
E’ sorprendente come ciascuno di loro possa fornirne una interpretazione e scriverne un racconto completamente diverso da quello degli altri, per contenuti ma anche per tono della narrazione.
Li ordino partendo dal più gradevole.
GIANRICO CAROFIGLIO “LA VELOCITÀ DELL’ANGELO”
Sarà che sento Carofiglio così intimo e vicino, ma bastano poche righe, la descrizione del Caffè del Pescatore, a farmi interrompere la lettura, chiudere gli occhi e nella affollatissima metropolitana napoletana sentirmi trasportare sulla terrazza con vista sui frangiflutti e poi sul mare… a bearmi della solitudine del posto, del vento, del rumore delle onde…
Il racconto è bello e toccante, ma la dolcezza e l’intensità delle chiacchiere tra un uomo e una donna che non si conoscono, non servono solo per raccontare, sono le note musicali che ci accompagnano durante la lettura.
Un racconto breve di un fatto breve, non sulla cocaina, ma che la cocaina ha deciso di scrivere in prima persona. Con i sentimenti e tutto ciò che ne deriva.
“Rimanemmo in silenzio per qualche minuto e mi stupii di non essere a disagio.”
“In quel momento balenò un raggio di sole. Era un varco piccolo fra la massa compatta di nuvole bianche, e sembrava che qualcuno ci avesse infilato un riflettore ad angolo basso, puntato sul mare e su un paio di barche di pescatori che oscillavano in lontananza.” …
“Non correre più veloce di quanto il tuo angelo custode non sia capace di volare.”
MASSIMO CARLOTTO “LA PISTA DI CAMPAGNA”
Il racconto di Massimo Carlotto ha toni freddi, distaccati, asettici.
Sembra difficile ed è forse inutile cercare di capire chi siano i buoni e chi i cattivi.
Protagonista è l’Ispettore Giulio Campagna, uno che se ne frega di gerarchie e regole. Ma pur tuttavia bravo e onesto, non rinuncia finché non ha risolto il caso. Di lui si dice eccentrico e un po’ fuori di testa. E’ ciò che lui in fondo pensa di se stesso.
Uno disposto anche ad aiutare a risolvere un caso a un collega e a dargli tutti i meriti per fargli riguadagnare un po’ di stima di se stesso e degli altri. Insomma questo e altro è Campagna.
Un desiderio: tornare all’Antirapine.
Il caso che si trova a dover affrontare lo vede fortemente coinvolto: riguarda Roberto Pizzo “Roby”, ora spacciatore di cocaina, un tempo suo amico di giochi….ma la verità è che il bottino a cui si mira è molto più in alto e pericoloso…
Finale col botto…senza sentimento.
GIANCARLO DE CATALDO “BALLO IN POLVERE”
Voltiamo pagina e atterriamo al racconto noir d’eccellenza.
Ministorie.
Bandite le chiacchiere, zero amicizie, non pervenuta la solidarietà… pochissime pagine bastano al ministro degli esteri del Cartel de Sinaloa El Rubio a ottenere rispetto anche da noi.
E’ inutile sperare per il piccolo Felipe, è subito chiaro che non c’è spazio per i buoni sentimenti.
Vicende di corruzione e di storie che vengono gestite in “amministrazione straordinaria.” Tutto è sporco e venduto. Non c’è speranza per nessuno. Si viaggia sul filo dello squallore…e di una striscia bianca.
Emerge, -ma avevo dubbi?- la capacità dell’autore di raccontare con spietata determinazione anche le scene più tristi e crude. Per quello che sono. In fondo è solo cocaina.
Indicazioni utili
a quello di Carlotto 3 e a De Cataldo 2
Commenti
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Pia
Io non sono amante dei racconti brevi ma se c'è Carofiglio...è fatta, sono persa, devo leggerlo prima o poi :))
Buone prossime letture
Mariangela
Carofiglio si è preso un pezzetto del mio cuore di lettrice, e ne sono felice. Lui coinvolge proprio la mia sensibilità più profonda. Mah...
Un saluto affettuoso
Buone prossime letture e a presto
Mariangela
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