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Quotidianità: il bicchiere mezzo vuoto
“Una mia amica mi ha detto che fa yoga all'aperto. E prima di cominciare si cosparge di autan, a causa delle zanzare. Ma l'autan e lo yoga possono coesistere? Non sono in contraddizione?”
Minime riflessioni sui momenti “piccoli” della vita, visti dal versante del disagio, delle manie, dell'insoddisfazione, della routine, del dubbio...
Riflessioni argute o simpatiche, come quella citata sopra.
Altre meno originali, magari ricordi di un'età (e del suo abbandono progressivo legato alla crescita) oppure semplici riletture della ben nota “Legge di Murphy”.
Infine scampoli di libro banali e poco divertenti (come la vicenda del genitore che ha da qualche anno in casa un bimbo giapponese e nemmeno sa il perché, salvo acuire tutti i sensi quando il piccolo lancia il suo “uatà” a preannunciare un'aggressione a chi gli capiterà a tiro: più divertente a riassumersi che a sorbirsi).
Di Francesco Piccolo, negli ultimi tempi, ha riscosso un certo successo il volume “Il desiderio di essere come tutti”. Questo libro, invece, rappresenta l'altra faccia di “Momenti di trascurabile felicità”, edito sempre da Einaudi nel 2010.
“Trascurabile” non è che un contrario di memorabile. E la lettura in questione è proprio così: senza pretese, a tratti impalpabile, perfetta per il viaggio di ritorno in metro (all'andata si ha ancora la forza di leggere qualcosa di più impegnativo).
Fortemente da sconsigliare a chi conserva uno o più manoscritti di buona fattura nel cassetto e non riesce a vederli pubblicati neanche per sbaglio: invece che ad un momento di trascurabile infelicità potrebbe approdare ad una più duratura crisi di nervi...
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Commenti
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L'autore viene portato in palmo di mano in trasmissioni televisive che pretendono di essere serie. Il personaggio non mi piace affatto; come scrittore, dopo averlo sentito leggere brani proprio di quest'opera, meno ancora: mi pare rientrare in quella piccola comicità televisiva fatta 'per ammazzare il tempo' . Pertanto non ho alcuna intenzione di inserirlo fra le mie letture. Il tuo bel commento mi conferma le mie impressioni.
Silvia, quella chicca te l'avevo data io nell'angolo degli scambisti vero ?
Mamma mia che orrore...
:-)
Non conosco questo autore e non l'ho visto in trasmissioni televisive.
D'altronde, non metto in dubbio la sua arguzia... ma questo a me pare il classico libro scritto al traino di un altro che ha avuto maggiore successo... così... un pò per fare volume (magari pure nel portafogli, anche se questo potrebbe essere solo un mio pensiero un pò malignetto).
Grazie del pensiero, Mario, ma per far cedere i miei nervi ci vuole ancora di peggio :)
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