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Fotogrammi dell'anima
 
Fotogrammi dell'anima 2015-02-17 11:10:34 veronic
Voto medio 
 
3.0
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
3.0
veronic Opinione inserita da veronic    17 Febbraio, 2015
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Comprami, leggimi, seguimi.

Premessa: spesso, in libreria, mi capita di voler curiosare nel banco delle novità, da amante dei classici, lo faccio un po’ con aria di sfida, questa è stata una di quelle volte.

Questo romanzo è costituito da 9 fiabe, e tante premesse e postfazioni. La trama è piacevole e diretta. Le fiabe hanno come filo conduttore il tema della presa coscienza di se sopra ogni cosa. L’amore sottoforma di qualsivoglia personaggio fiabesco conduce il lettore a far i conti con i suoi pregi ed i suoi difetti, fatto tesoro di questa prospettiva il lettore può proseguire il suo percorso, sconfiggere le sue paure e vivere una vita coerente e consapevole.
La composizione della struttura, della grafica, copertina e quarta di copertina sono curatissime, lo scrittore sembra urlare ad ogni passante, “fidati, Comprami”.
Bisotti conduce per mano il lettore nel suo testo, anticipa le favole con citazioni famose e inserisce un’illustrazione ad ogni punto metaforico più cruciale, e urla: “dai prosegui, Leggimi, credo di aver qualcosa di interessante da dirti”.
Ogni cellulosa, rimanda ad una biografia nascosta dell’autore, seguita da tanto di slogan hashtag che incita al : “Seguimi oltre questo libro e ricerca il precedente”.

L’aspetto che più mi ha colpito, quasi più della trama, è tutto il caso editoriale.

Ho smembrato questo libro, anche per non dimenticare l’affascinante aspetto dell’ Industria Culturale.

Cominciamo con la copertina. Ottimo scelta di continuità con i suoi libri precedenti un grandissimo punto pro (“il quadro mai dipinto”e “La luna blu”). Una grafica dominante, quasi ridondante di “romantico notturno”su copertina flessibile, questa volta le stelle, nei precedenti la luna, che dire, attendiamo con ansia il prossimo astro.

Per i fotogrammi dell’anima la fotografia in copertina è di Alastair Magnaldo, mentre per il quadro mai dipinto, abbiamo un’ illustrazione di Rafa? Olbi?ski.(cercate online i loro lavori, sono stupendi)

Tale grafica, onestamente gradevole, seppur apparentemente puerile, mi ha spinto ha ricercare alla fine della bandella posteriore i nome del grafico e dell’art director, rispettivamente Manuele Scalia e Giacomo Callo (in arte anche MAS-213), grandi nomi del mondo Mondadori (se li ricercate online, troverete famosissime copertine con le loro firme).

Rimanendo sulla bandella posteriore, mi cade l’occhio sulla foto di presentazione dell’autore. Grande pecca grafica, ma perché!?!? stile selfie da fan di Samuel dei subsonica, cappellino, barba, occhiali da sole, praticamente l’uomo invisibile, effetto filtri di Instagram. La fotografia è firmata Silvia Maglione, nonostante, ribadisco, sembra proprio un Selfie dal basso, comunque la stessa firma la ritroviamo su altre foto nel web del medesimo autore (vedi blog, sito ufficiale, fb) con altre prospettive e numerosi filtri. Che Bisotti volesse mostrare la sua vicinanza ai fan online, mantenendo un immagine un po’… “infantile da web.??”
Fatto è che a mio giudizio la serietà dell’autore è decisamente compromessa, allora mi domando, ma quanti anni ha? Ed ecco che si infittisce il mistero, cerco di distrarmi da quel clamoroso selfie, alzo gli occhi e leggo la sua biografia.
Nato e vive a Roma, suona il pianoforte, ama la psicologi e la filosofia, laureato in Lettere, usa la scrittura come cicatrizzante, precedenti libri e tanto amore, ma quand’è nato?.. cerco online nel suo sito ufficiale ed ecco di nuovo, Roma, pianoforte, amore, cicatrizzante, qualche approfondimento in più sui suoi gusti filosofici Zen, ma ancora nessuna data di nascita. Probabilmente in qualche post del suo blog o in altro loco più incanalato potremmo trovare la sua età, ma di sicuro non sotto la voce biografia, ma mi contengo rispettando la sua strana privacy.

Mi riconcentro sul libro, cerco di entrarne nel vivo, leggo la trama nella bandella anteriore. Mi aggiorna che questo è stato il suo primo libro,( 1° ed 2010 Edizioni Smasher. Collana: Orme di inchiostro) ora riveduto e ripubblicato per Mondadori.Ora so che devo tenermi più cauta.
Mi segnala che è stato appositamente illustrato da Stefano Morri, lo sfoglio al volo per carpire qualche immagine, e denoto piacevolmente che aggiungere questo lato pittorico fiabesco è stata una buona scelta.
Poi, panico, tremo leggendo che al suo interno troverò delle fiabe contemporanee.. “sospese tra le favole di Esopo e il piccolo principe”. Affermazione decisamente ambiziosa e terribilmente pericolosa. Le mie aspettative sono alte ed il mio cinismo è alle stelle.
La bandella termina con la frase: la cosa più importante “mai controcuore”, frase che scoprirò poi essere motto, e hashtag dell’autore, decisamente una sgradevole scelta.

Sbuffo un po’ e ruoto il libro eccomi faccia a faccia con la quarta di copertina, cito:

“desidero che questo libro sia un dono da regalare alla persona che amate, un messaggio per dire: Sai ti stavo pensando e ho preso questo libro per te. Così magari lo leggerete insieme e conterrà al suo interno un desiderio che non si può comprare: regalami un domani. Conoscersi è la regola, riconoscersi è raro, non perdersi è la splendida eccezione.”
Un invito a regalare amore, attraverso questo libro, in poche parole, un invito a comprare e divulgare questo libro, il tutto incoraggiato dal fatto che questa 1° edizione Mondadori è uscita il 10 Febbraio 2015 e si è guadagnata le vetrine Mondadori di S.Valentino.

Detto ciò, mi cade magicamente il segnalibro, a forma di stella, con la stessa citazione e la stessa esortazione sopra citate, non meno sul retro hashtag maicontrocuore con tanto di foto in miniatura dell’autore.

Cerco di togliermi ogni pregiudizio e comincio a leggere, titoli, indice,ringraziamenti di cuore, due pagine in corsivo dove l’autore si auto incita e incoraggia a perseguire i propri sogni oltre ogni giudizio infamatore, un’apparente romantica tutela preventiva sopra ogni giudizio all’operato suo e di tutti i sognatori che vuole avvicinare. La dichiarazione prede un corsivo poetico sofferto che fa quasi tenerezze e poi si arriva alla Prefazione. Ci presenta com’è arrivato a questo lavoro, l’aspetto autobiografico, e la prima scrittura a 20 anni, poche modifiche per non comprometterne la purezza e poi la prima pubblicazione.
Di tanto in tanto il filo narrativo si spezza con delle frasi ad effetto, slogan romantici e poi prosegue. Lo stadio di tenerezza per questo piccolo autore senza età continua. Sfoglio arriviamo “all'introduzione alla prima edizione”, ed eccoci catapultati nelle motivazioni spirituali che hanno ispirato questo testo e un anticipazione spirituale del percorso in cui l’autore ,attraverso queste fiabe ,vuole condurci.

Come vi ho anticipato prima, mi trovo davanti nove fiabe, carine, non eccessivamente pesanti come la cornice di questo testo cominciava a farci sospettare, scorrono bene, le illustrazioni sono veramente interessanti, talvolta emergono vocaboli da scolaretto di lettere un po’ troppo forzati, ma per il resto è una piacevole lettura, degna della sua dignità ma ben lontana da Esopo e dal piccolo principe, direi più vicino a Sergio Bambaren e Romano Battaglia, a voler esagerare Richard Bach, purtroppo con piccole smorfie adolescenziale alla Fabio Volo, ma con la tensione verso qualcosa di più.
In conclusione ho apprezzato questo libro per quello che si trae dall'autore, oltre a tutte le banali critiche che son riuscita a trovargli, per avermi trasmesso la tensione e la forte insicurezza, verso la ricerca stilistica spirituale e non meno pubblicitaria del qualcosa di più.

E’ figlio del suo tempo, quindi commercializza la sua arte con i nuovi media e questo fredda l’aspetto romantico tradizionale letterario, ma ciò che più mi è premuto sottolineare con questa recensione, è stato il percorso attraverso il quale un nuovo autore con grandi strumenti, possa far emergere, oltre alla sua voce, un curatissimo prodotto editoriale .

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Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
Sergio Bambaren
Romano Battaglia
Richard Bach
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Commenti

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Valida rece come valida l'opera. Ma a yn certo punto mi sono chiesto se stessi leggendo un racconto sensazionale di sensazioni.
A presto e buona lettura.
Il Syd
In risposta ad un precedente commento
veronic
18 Febbraio, 2015
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Hai ragione Sydbar, spesso sono terribilmente prolissa.
Mi rendo conto che faccio di ogni libro che leggo un vivido tassello autobiografico,
vi coinvolgo in toto nella mia esperienza con il volume in tutto il suo spessore.
D’oh! Lo sto facendo di nuovo!
Grazie a tutti voi lettori pazienti
Logorroicamente vostra
-VeroNic-

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